venerdì 28 dicembre 2007

La Palascia è di tutti

Punta Palascia è un bene comune, è la porta del Parco regionale Otranto-bosco di Tricase, in una zona di interesse comunitario, è la punta più ad Est dell’Italia, lì c’è il faro di una Puglia che vogliamo sia un’ arca di pace nel Mediterraneo.
Il primo raggio di sole che sorgerà ad Est è l’augurio che il 2008 possa essere foriero di pace nel Mediterraneo, mare di molte storie, di molti popoli e scambi, e purtroppo di molti lutti e di molte guerre, conflitti, migrazioni.
Ma proprio lì incombe un progetto dello Stato Maggiore della Difesa, che - in nome della Sicurezza Nazionale - vuole un ampliamento della Base della Marina Militare di Punta Palascia che contempli una torretta di 11 metri per ospitare uno strumento a onde elettromagnetiche e dotato di videosorveglianza per monitorare il Canale d’Otranto in tutte le direzioni, in primis il Medio Oriente. In più, come base logistica, si vogliono locali interrati con uno sbancamento di circa 2.000 metri cubi di roccia carsica, il tutto sempre in zona Parco.
Da mesi le comunità locali, i cittadini, le associazioni più varie, gli intellettuali e gli artisti, in parte le stesse istituzioni sino alla Regione Puglia, si oppongono a questa manomissione che varierebbe lo sky line della costa in area protetta e consentirebbe lavori invasivi in una zona sottoposta a vari vincoli di cui il principale è quello della legge regionale che istituisce il Parco. Nello stesso tempo – su iniziativa del Ministero dell’Ambiente – si sono tenuti Tavoli congiunti di verifica a Roma e un Tavolo tecnico al Comune di Otranto, con la presenza degli interlocutori dello Stato maggiore della Difesa, per appurare l’entità e gli scopi del Progetto nell’ambito dei vincoli di legge, delle esigenze ambientali e della difesa del paesaggio, criteri anche questi sanciti costituzionalmente. Ma per ora le posizioni sono inchiodate nelle proprie rispettive visioni, e gli emissari autorevoli dello Stato Maggiore non vogliono accettare l’alternativa di arretrare queste esigenze costruttive alle spalle della base della Marina dove già esistono altre basi militari con costruzioni spesso obsolete e già invasive dello stato e della bellezza dei luoghi, che si farebbe bene a bonificare o dismettere a tutto vantaggio del paesaggio circostante.
La nostra mobilitazione continua e continuerà sino al chiarimento definitivo della vicenda, e verrà portata avanti nei luoghi istituzionali, nell’opinione pubblica, nelle comunità locali interessate alla istituzione del Parco, sempre nel principio della difesa delle bellezze ambientali e naturali, nella difesa del paesaggio, nella volontà di fare del faro di Punta Palascia la testimonianza storica e simbolica del Mediterraneo come mare di scambi e dialoghi di culture.

Chi volesse sostenere la nostra campagna e la nostra azione collettiva di cittadinanza attiva può contribuire alle nostre spese con liberi versamenti alla nostra PostePay 4023 6004 5267 8982 intestato a Arnaldo De Francesco
info@palascia.giulemanidallacosta.it http://palascia.giulemanidallacosta.it
Comitato giù le mani dalla Palascia
fotocopiato in proprio c/o UISP Via Venezia, 2 - 73100 Lecce

mercoledì 17 ottobre 2007

Piero Rapanà e Fernando Bevilacqua

sabato 13 ottobre 2007

Da Salice Salentino

Il Territorio

Terra di terra, zona di radici e luogo di ritorni.
Questo era il territorio.
Intorno non c’era un paesaggio ricco di bellezza;
nessun particolare attraeva lo sguardo che arrivava senza alcun ostacolo dritto all’orizzonte; era, più che in senso, piatto il territorio.
L’unico stupore che lo riguardava era quello che avrebbe provato chi si fosse trovato ad ascoltare qualcuno che ne parlava.
D’altra parte, come per ogni argomento apparentemente insignificante, trovare qualcosa da dire sul territorio, non era uno sforzo da poco.
Proprio per questo bello sarebbe stato, ad esempio, cogliere un significato nascosto, scoprire un dettaglio trascurato che avrebbe potuto dare al territorio un nuovo aspetto.
S’intende, la trasformazione non sarebbe avvenuta fisicamente: la si sarebbe vista negli occhi della gente, di quella che tornava, magari.
Sì, perché di partenze dal territorio ce n’erano state tante e ancora ce ne sarebbero state; ma in fondo era un luogo di ritorni.
Una era la strada di partenza, tante, invece, quelle dei ritorni.
Era un capolinea di avventure da li cominciate ma altrove vissute, un risveglio da sogni sognati in altri sonni, un solido muro sul quale le proprie conquiste si frantumavano con rabbia.
E comunque rimaneva un luogo di ritorni.
E radici probabilmente.
Infatti, come per un albero, per quanto il tronco si innalzi al cielo, per quanto numerose possano essere le direzioni prese dai rami, per quanto bello possa sembrare coi suoi fiori, foglie e frutti, sono sempre le radici la chiave, perché sono a contatto con ciò che è più importante ma inesorabili aggirano e attraversano non viste ostacoli ostinati, si nutrono dell’essenziale ma danno potenza e bellezza, così per chi si stupiva e si chiedeva : “Perché parlarne?”, il territorio, il territorio diventa bello di semplicità e con qualche significato in più.
Come ogni altro luogo del resto: ogni posto diventa il ritorno per qualcuno, non più vuoto di ricordi.

Nota. Per una coincidenza, piuttosto che scrivere queste righe, avrei potuto descrivere e commentare lo stemma di Salice, che raffigura, per quanto ne so, l’unico albero i cui rami tendono verso le proprie radici.

Sandro Rizzo, classe 1968, marzo 2002

venerdì 12 ottobre 2007

Con la Madonna di Sanarica a San Pietro Vernotico

Ultimo appuntamento della quinta edizione de “ I luoghi d’allerta” a San Pietro Vernotico, domenica 14 ottobre, a partire dalle ore 19.30. Appuntamento sul sagrato della chiesa di San Pietro per un itinerario in bilico tra sacro e profano. Saranno le voci di Maria Mazzotta e Cinzia Villani ad aprire la processione che accompagnerà la Madonna di Sanarica nella sua piccola chiesetta. Tra luminarie ed odor di vino la guida del viaggio Valentina Pennetta aprirà le porte della Cantina Sociale Sanpietrana per degustare il prezioso nettare e visitare tra ricordi e canti la mostra storica sugli stabilimenti vinicoli curata da Carlo Sozzo. A chiudere la visita , dopo lo straordinario successo ottenuto pochi giorni fa al Parco della musica di Roma, la banda Adriatica: marce salentine, fanfare di Dalmazia e d’Albania e delle isole greche. Un ensamble di cinque ottoni, tre percussioni, un violoncello albanese e l’organetto del "direttore" Claudio Prima per melodie sinuose e ritmi delle due sponde adriatiche.

sabato 6 ottobre 2007

venerdì 5 ottobre 2007

Omaggio a Salice!

Domenica a Salice Salentino a sentir odor di vino!


I Luoghi d’Allerta
visite ed itinerari di spettacolo nel Grande Salento


L’autunno dei Luoghi d’Allerta va in visita a Salice Salentino, domenica 7 ottobre, dalle ore 20.00 presso il Convento dei Frati Minori - Madonna della Visitazione, un allerta voluto per sostenere ed incoraggiare il progetto dell’amministrazione comunale che intende recuperare quegli spazi per destinarli alle attività culturali. Un osare celebrato in “Che Fortuna…sono qui” teatro-poesia di Piero Rapanà per le musiche di Roberto Gagliardi. Ospiti della serata i poeti Guido Picchi, Gianni Minerva, Roberta Marini e lo scrittore cantante Salvatore Brigante con il suo nuovo romanzo “La quercia e il peccatore”. Ampio spazio sarà dedicato alla collezione di letture “Sudari” tratte dal libro “Diari di guerra, Salice ai tempi della Resistenza” nato da un iniziativa curata dagli alunni della scuola media e sostenuta dal Comune e dalla Provincia di Lecce, voci e suoni di Roberto Simmini, Dino Potì, Mauro Ingrosso, Guido Imperio, Andrea D’Agostino, Marisa Rizzo. I repertori e le suggestioni d’immaginario sono ispirate dall’occhio di Carlo Michele Schirinzi che presenta HERO(S)ES che comprende i video "All'erta!" e "Addestramento all'apocalisse". Le musiche sono affidate alle improvvisazioni jazzistiche di Roberto Gagliardi e Admir Shkurtaj .

Appuntamento alle ore 20.00 in P.zza Plebiscito.

giovedì 27 settembre 2007

A Martignano, luogo d'allerta culturale!

C’è un luogo dove i Luoghi d’Allerta, tornano sempre, in ogni edizione la visita a Martignano significa un omaggio al lavoro di chi si spende per la promozione culturale. Palazzo Palmieri, oggi divenuto Parco Turistico Culturale, è il luogo dell’appuntamento, domenica 30 settembre dalle ore 20.00. La visita che vuole scoprire i segreti del centro storico sarà guidata da Piero Rapanà accompagnato dai canti di Emanuele Licci, Raffaella Aprile e Maria Mazzotta. Il teatro poesia degli attori del TeatroBlitz introdurrà Alma de tangos di Francesco Congedo, Nadia Martina, Rocco Nigro e Gianni Tarantino.

Il libro della serata è Canti di lotta e d’Amore (Luca pensa ed.) di Martina Gentile presentata da Vito Antonio Conte.

mercoledì 26 settembre 2007

Non

io non canto, incanto
poi decanto come il vino
e me ne vanto
perchè tanto mi dà tanto
non resta che il pianto
per il dis-in-canto
di non aver rimpianto
da peccatore santo

poeta

lunedì 24 settembre 2007

E anche Otranto è andata! E come!

Grande serata quella di ieri a Otranto.

Bellissima serata quella di Otranto!
A parte gli occhi che hanno sofferto... c'è una provvisorietà, una sciatteria, un pressappochismo che feriscono che privano la città dei Martiri della sua magia misterica. Ma è meglio 'de-pensare' e rimanere all'arte.
Vincenzo Mazzone, clown batterista è stato il mattatore, artefice con Roberto Gagliardi ai sax e Livio Minafra alla fisarmonica di una spettacolo unico, ironico e lieve. Musica creativa suonata sul bilico dell'improvvisazione. Temi di "sapore" romagnolo confusi ad arie balcaniche, svisate jazz, ritorni di concertazione colta. Un "circo" di suoni che hanno riempito di astrazione il senso della narrazione che Elio Paiano ha donato al pubblico raccontando Otranto e le sue trasformazioni. Poesia e musica insieme e tante voci. Quella 'breve' ed emozionata di Guido Picchi, quella verace e selvatica di Salvatore Brigante, quella fresca dei ragazzi del teatro Blitz. Un omaggio dovuto... ai poeti, con la paura dei fuochi di oggi e del cemento di domani.

sabato 22 settembre 2007

Movimento


giovedì 20 settembre 2007

A Otranto, a Otranto!

Domenica 23 settembre, dalle pre 20.00, il luogo dell’allerta è Otranto e il Castello Aragonese. Guida della visita, accompagnato dal capitano di torre Piero Rapanà, è Elio Paiano, fine conoscitore e narratore di segreti, di pieghe, di andature, di soffi di terra e di mare, dell’intimo d’un anima e d’un sentire. Un racconto lungo quello di Otranto, riverbera da lontano l’Oriente. La paura, le passioni, il divenire della cultura. Fare culla, desiderio, scavo, scoperta. Otranto è di pietre che sanno! E a queste pietre l’omaggio dei Luoghi d’Allerta è rivolto attraverso i suoni e la poesia in una passeggiata che ritrova il ritmo di uno spaesamento al riparo delle “calure” estive. Un altro pubblico quello di settembre nel “bene comune” da godere al pieno della sua bellezza di luce e d’armonia. Protagonisti della serata i poeti e dicitori Guido Picchi, Marco Graziuso, Salvatore Brigante, gli attori del Teatro Blitz, i cantanti Emanuele Licci e Raffaella Aprile, i musicisti Livio Minafra, Robeto Gagliardi, Vincenzo Mazzone. Il libro della serata è, in omaggio alle lotte per la tutela della Palacìa è “Il fanalista d’Otranto” di Maurizio Nocera.

mercoledì 19 settembre 2007

martedì 18 settembre 2007

Bene,bene!!! Ad otranto lettura di Guido Picchi

Sto cercando di far BENE
per l'idrusa serata
un'omaggio d'incanto
al maestro ch'è vanto

i guerrieri sembran passare in secondo piano
sovrastati dal nesso dell'uomo che ha ammesso che si può dire nulla....

Bene Bene Bene
da che non son stato
ho smesso il passato
non penso al futuro
che ha da venire
qui preme l'agire

mi rimane il coraggio di passare il messaggio
che tutto è contrito dal linguaggio rapito
nè avanza il padrone di questa situazione
per lasciare un passaggio ad un più apio raggio
del sole che quì ci riscalda ogni dì

a domenica ancora manca tempo ed ora
io riprovo la rima dell'ora et labora
per non esser mio vanto
l'aver creato il canto
giacchè non sono io
ma il destino mio dio

lunedì 17 settembre 2007

Voci

































Il faro della Palacia a Capo d'Otranto

Il Fanalista d'Otranto, di Maurizio Nocera

Caro Piero,
purtroppo il 23 settembre non potrò essere presente all' incontro previsto nell'ambito del programma della manifestazione I luoghi d'Allerta perché sarò fuori provincia.
Sai quanto mi sarebbe piaciuto essere presente, perché il mio povero Fanalista d'Otranto non è stato mai presentato al pubblico. Lo stai facendo tu ora e te sono molto riconoscente.
Il mio Fanalista vuole essere un omaggio agli uomini che hanno vissuto e che vivono in rapporto col mare, quest'immensità d'acqua che copre tre quarti del pianeta. E vuole essere anche un omaggio a quegli straordinari edifici che sono i fari, simboli luminosi di un qualsiasi avvenire che
verrà.
Fa parte della Collana de "I poeti de L'Uomo e il Mare", un trimestrale di poesia fondato a Gallipoli da Augusto Benemeglio e da me diretto. L'iniziativa editoriale poetica ha lo scopo di far conoscere, veicolare, valorizzare, evidenziare nuove opere poetiche di autori salentini e dell'area mediterranea, che abbiano come riferimento, in larga accezione, il rapporto uomo-mare, nelle sue innumerevoli significazioni, o il recupero e la valorizzazione di tutto ciò che costituisce patrimonio e retaggio della nostra civiltà mediterranea (usi, costumi, tradizioni religiosi, miti, simboli) e in particolare di quella salentina e al ruolo del Salento nell'ambito di detta civiltà.
In un primo tempo ebbe come titolo Il faro, poi Il faro della Palascìa, infine Il fanalista d'Otranto, grazie al consiglio suggeritomi dall'amico Antonio Massari da Milano. La sua stesura è stata per me alquanto laboriosa, perché all'origine aveva una struttura che non riusciva a contenere quanto mi imponeva la spinta emozionale interiore. Il mio obiettivo era di includere in ognuna delle quartine, in tutto 47 più due righi, alcune parole chiave senza le quali sentivo perdere in me una certa musicalità. Ogni parola doveva esprimere un concetto non nel senso etimologico stretto, ma più tendente verso quell' "universale indefinito" che non sempre è facile
raggiungere. Alcune di queste parole chiave sono: fanale, mare, vento, farista, scogliera, altura, silenzio, altre ancora. Come si può ben capire, non era facile farle stare tutte dentro in un numero così limitato di versi (quattro), per cui sono stato costretto a fare spesso un lavorio complicato di "limatura" e "contro-limatura".
Ho scritto questi versi perché da anni, nelle lunghe e silenziose notti invernali, quando il freddo trafigge le carni, faccio un sogno dentro al quale numerose sono le immagini del Salento; esse a volte mi svegliano di soprassalto e mi spingono a "volare" ad occhi aperti su quel tratto di costa
denominato Palascìa, tra Otranto e Porto Badisco. È questo un luogo caro alla memoria, perché per lungo tempo l¹ho frequentato assieme ad Antonio L. Verri, ed anche assieme a Salvatore Toma. Verri aveva paura di salire sulla torre, a Salvatore invece, quell' unica volta che venne con noi, gli interessò solo guardare il mare.
Ho scritto questi versi anche perché da anni conosco e frequento i figli di Ciccio (Francesco) Mariano, uno degli ultimi fanalisti del Faro di Capo d' Otranto. La moglie Addolorata è scomparsa ormai da anni, mentre vivono Luisa col marito Lino Piconese, Enza, Franco con la moglie Clementina, Giovanna; due altri figli, invece, morirono prematuramente, il sacerdote don Luigi Mariano e l'ancora giovane Tommaso, studente in medicina. Da questa famiglia otrantina ho spesso ascoltato le storie, i riferimenti, le leggende legate al Fanale d'Otranto.
Nelle note al testo si trovano due scritti sul Faro di Antonio Corchia, l' amico poeta di Otranto, con il quale per decenni ho studiato e lavorato ad iniziative comuni. A Lui va anche il mio pensiero. C'è una dedica, alla cara Maria Corti, perché di Otranto e del Faro è stata amante ri-amata; c'è poi un piccolo estratto dal testo di Predrag Matvejevic, "Mediterraneo. Un nuovo
breviario. I traffici dei mercanti, le migrazioni delle anguille, fughe di popoli e nascita di idee, leggende, architettura, storia, paesaggi" pubblicato in Italia nel 1998; i contributi si chiudono con un testo critico di Aldo Bello, direttore di "Apulia", mentre in quarta di copertina c¹è un bellissimo giudizio del mio amico Augusto Benemeglio.
Le immagini del Fanale d'Otranto sono tutte mie e come si può ben vedere si tratta di semplici scatti ottenuti con una comunissima macchina fotografica.
Tutte le foto ritraggono il Fanale dalla vista di terra: primo, perché io non sono un uomo di mare e mai ho visto questo monumento dalla parte
dell'acqua; secondo, perché tutta la poesia narra le vicende della vita del fanalista otrantino che si muove su quel tratto di costa con lo sguardo che dalla terra si orienta verso il mare.
Chiedo scusa dell'assenza a tutti i partecipanti all¹incontro e nuovamente ti ringrazio per la lettura che farai di qualche passo del mio testo.

Cari saluti a tutti da Maurizio Nocera

Mamma li turchi!!! A San Pancrazio

















Nella chiesetta di Sant'Antonio che cresce su solide basi messapiche c'è un affresco, in alto a sinistra con l'altare di fronte. Si vede il mare, un vascello, un borgo, la campagna ed uno legato ad un palo, intorno gli lanciano pietre... c'è la parola tradimento scritta. Racconta della presa del paese ad opera di pirati turchi che deportarono tutta la popolazione. Rimanere ad occhi chiusi ad immaginare, sarà stato tutto un bosco da li al mare, e la spiaggia di Colimena una palude come quella che il poeta Gino Muscoggiri evoca coi suoi versi in dialetto... densa ricca la visita che anche in una tessitura urbana mantiene la sua efficacia. Brave le voci, Enza pagliara, Cinzia Villani, Maria Mazzotta. Bravi i Ronam! Bravo Piero! E bravo il pubblico!

venerdì 14 settembre 2007

Admir Shkurtaj

giovedì 13 settembre 2007

Domenica 16 LdA a San Pancrazio Salentino

Ancora in provincia di Brindisi nelle terre del negroamaro a sentire odore di vendemmia, i Luoghi d’Allerta fanno tappa domenica 16 settembre, dalle ore 20.00 a San Pancrazio Salentino. Luogo di storie, che fanno paura, in particolare in un oggi timoroso dello “straniero”. Nel 1547, la quiete della cittadina fu scossa da un'incursione turca; secondo il racconto di Girolamo Marciano cinque galeoni battenti la bandiera della Mezzaluna, la notte del primo gennaio, approdarono a Torre Colimena. Sbarcarono un centinaio di pirati guidati da un rinnegato, tale Chria. Questi guidò la banda sino a San Pancrazio e colse la popolazione completamente indifesa: praticamente tutti gli abitanti furono catturati, trasportati in Turchia e venduti come schiavi. L'episodio è diffusamente narrato nelle pitture parietali che si trovano nella chiesa di Sant'Antonio, peraltro anch'essa saccheggiata.
Ed è proprio sul sagrato che gli artisti dell’allerta faranno festa e spettacolo con i suoni de i Ronam: Rocco Nigro , Nadia Martina, Vito De Lorenzi, Antonio Esperti, Valerio Daniele; le vocidi Enza Pagliara, Cinzia Villani e Maria Mazzotta e le spettacolazioni degli attori del TeatroBlitz guidate da Piero Rapanà. Guida della passeggiata di San pancrazio sarà Gino Muscogiuri. Ospite Livio Greco di “Calime ti Scirocco” il vento della passione del sud nella forza della musica.


Che fortuna, sono quì a crepacore





























lunedì 10 settembre 2007

Ardicore!

A Crepacore tutto nell'onda del ritmo.
Passato e presente insieme tenuto dalle pietre.
A Torre Santa Susanna che appare nobile col suo castello
e la campagna intorno che accoglie i canti e gli occhi curiosi
d'una truppa di filmakers in formazione
le svisate fisarmoniche di Livio e e i graffi saxati di Roberto.
Anche il poeta vibra sul muro, fatto di luce... anche il poeta!

venerdì 7 settembre 2007

A Crepacore - Torre Santa Susanna

La prima tappa in provincia di Brindisi della quinta edizione de I Luoghi d’Allerta è a Torre S. Susanna, domenica 9 settembre, dalle ore 20.00 nella bellissima area archeologica della chiesetta di Crepacore. San Pietro o Santa Maria di Crepacuore? Maschile e femminile insieme nel tentativo del nome e quel “crepacore” poi, sospeso, toglie in fiato, intriga, fa poesia.

E’ ritenuto il più bel monumento bizantino che la Puglia possiede. Localizzato sulla provinciale per Mesagne a circa 4 Km., su un pianoro limitrofo ad un canalone, nel quale è attiva ancora oggi una polla d'acqua. La chiesetta, annessa alla Masseria le Torri, fu edificata nell'VIII secolo con materiali provenienti da resti di costruzione messapiche, ha l'aspetto di una fortezza. Questo lo scenario che ospita la terza visita degli itinerari di spettacolo del Fondo Verri, il programma della serata prevede la messa scena di “Che Fortuna…sono qui” spettacolo costruito sui testi di Dino Campana, Antonio Verri, Mariangela Gualtieri ed Edoardo De Candia che sarà presentato in una versione itinerante mischiato ai canti di Raffaella Aprile e Franco Tommasi, in chiusura le improvvisazioni jazzistiche di Roberto Gagliardi e Livio Minafra. Dallo scorso febbraio il comune di Torre Santa Susanna ha affidato la gestione del sito archeologico di S. Pietro di Crepacore all’Associazione Culturale Gruppo Guide Turistiche che, curando il servizio di guida, cerca di valorizzare questo gioiello incastonato nella campagna torrese. La guida che accompagnerà il viaggio de “I Luoghi d’Allerta” nel sito archeologico di S. Pietro di Crepacore sarà il dott. Antonio Trinchera, romanziere e appassionato studioso di storia locale, uno degli ideatori del Concorso di Poesia Santa Maria di Crepacore.

giovedì 6 settembre 2007

Sul limine dei greci...











La chiesetta di Crepacore: 1500 anni di storia

La chiesetta di Crepacore, che sorge sulle dolci alture a Nord della cittadina di Torre Santa Susanna, realizzata intorno al VII-VIII secolo, durante la guerra longobardo-bizantina, fa parte del gruppo di costruzioni religiose nate lungo l’antico Limitone dei Greci. La chiesa di Crepacore resta comunque la più bella e la più imponente tra le costruzioni della stessa famiglia soprattutto per la pregevole fattura degli affreschi bizantini ancora conservati e che fanno ipotizzare che in origine la chiesa dovesse essere tutta affrescata. Al primo periodo medievale (VII secolo) risale la necropoli scoperta nel 1994 durante gli ultimi lavori di restauro alla chiesetta, anche se alcune tombe sono addirittura romane, ma riutilizzate in epoche molto più tarde. Per quanto riguarda il toponimo Crepacore, contraddittorie sono le teorie sulle sue origini, tale denominazione potrebbe essere stata data addirittura in un momento molto tardo, quando il posto non era più abitato, e potrebbe riferirsi alle difficoltà di coltivazione del territorio e/o di deambulazione sul sito, vista la pendenza molto accentuata, oppure alle precarie condizioni di vita a causa ella malaria, senza escludere che Crepacore possa essere derivato da “creparone”, cioè grossa crepa nel terreno, alludendo alla valle scavata dal Canale delle Torri che scorre ala spalle della masseria omonima presso cui sorge la chiesetta bizantina.

Dallo scorso febbraio il comune di Torre Santa Susanna ha affidato la gestione del sito archeologico di S. Pietro di Crepacore all’Associazione Culturale Gruppo Guide Turistiche che, curando il servizio di guida, cerca di valorizzare questo gioiello incastonato nella campagna torrese. La guida che accompagnerà il viaggio de “I Luoghi d’Allerta” nel sito archeologico di S. Pietro di Crepacore sarà il dott. Antonio Trinchera, romanziere e appassionato studioso di storia locale. Componente del Cenacolo Culturale Giovanni Pascoli, della Società di Storia Patria della Puglia e della Società Italiana di Storia della Medicina. Nocchiero ideale di questo viaggio, non solo perché amante della storia della sua terra, ma anche perché uno degli ideatori del Concorso di Poesia Santa Maria di Crepacore.

mercoledì 5 settembre 2007

A Rina Durante e ad Otranto

Luna otrantina
(di Rina Durante 1928/2004)

Luna luna otrantina
chissà quante cose hai visto tu
pescatori che annodano le reti
lunghe come i capelli di una donna
alla torre del serpe il timoniere gettò la prua
gettò la prua nell’onda
e il suo cuore ancora affonda
e il saraceno che venne dall’Oriente
a rapirci le stelle e il monaco pittore
che una nave crociata dipinse nella grotta.

Luna luna otrantina
chissà quante cose hai visto tu
l’agonia del delfino
ultimo pescatore di corallo
e del mio sogno e del mio sogno più dolce
più acerbo e più selvaggio.

Luna luna otrantina
la speranza è appesa ad un oleandro
e le notti di Puglia sono lunghe
troppo lunghe per finire.

martedì 4 settembre 2007

Nell'incanto di Crepacore

La prima tappa in provincia di Brindisi della quinta edizione de I Luoghi d’Allerta è a Torre S. Susanna, domenica 9 settembre, dalle ore 20.00 nella bellissima area archeologica della chiesetta di Crepacore. San Pietro o Santa Maria di Crepacuore? Maschile e femminile insieme nel tentativo del nome e quel “crepacore” poi, sospeso, toglie in fiato, intriga, fa poesia.
E’ ritenuto il più bel monumento bizantino che la Puglia possiede. Localizzato sulla provinciale per Mesagne a circa 4 Km., su un pianoro limitrofo ad un canalone, nel quale è attiva ancora oggi una polla d'acqua. La chiesetta, annessa alla Masseria le Torri, fu edificata nell'VIII secolo con materiali provenienti da resti di costruzione messapiche, ha l'aspetto di una fortezza. Questo lo scenario che ospita la terza visita degli itinerari di spettacolo del Fondo Verri, il programma della serata prevede la messa scena di “Che Fortuna…sono qui” spettacolo costruito sui testi di Dino Campana, Antonio Verri, Mariangela Gualtieri ed Edoardo De Candia per le musiche di Roberto Gagliardi che sarà presentato in una versione itinerante mischiato ai canti di Raffaella Aprile in chiusura un astrazioni jazzistiche con Roberto Gagliardi, Livio Minafra e Vincenzo Mazzone.

Nota sulle prime due visite!

Accade sempre, e l'incanto si rinnova.
Sposa i luoghi al fare e il buio augura, auspica, fa fortuna.
Maurizio Nocera in apertura della visita di Vaste presso il sito dei S.S. Stefani ha invitato il pubblico a chiudere gli occhi, immaginare all'indietro cos'era stato quel Salento di grotte abitato dai Basiliani denso di sapere, denso di pietre alzate a riparo e in gloria dell'esserci.
I canti carezzano e strillano di noi, adesso, sussurrano con le parole la nostalgia.
Tutto è fermo, in attesa... la nebbia è venuta a portare il primo fresco!

E' il vento che ha scritto l'incontro di Andrano. Le sagge parole d'una guida, quelle del pittore poeta, quelle dei canti in volo da un balcone aprono all'astrazione d'un jazz ricco di sorprese. E LdA come un tempo confonde, mischia persone e accoglie ospiti!

giovedì 30 agosto 2007

Le prime due visite 2007

I Luoghi d’Allerta avviano gli itinerari di spettacolo nel Grande Salento mettendosi in cammino da Sud, da un luogo mitico della storia del Salento: la cripta dei SS. Stefani a Poggiardo, nella zona archeologica di Vaste, venerdì 31 agosto. Nell’antico sito, che in sé fonde e confonde la radice messapica con le vicende romane e bizantine, la guida della visita è affidata all’attore Piero Rapanà accompagnato dal poeta Maurizio Nocera tessitore di saperi e di storie e da Pasquale Urso, responsabile del museo archeologico di Vaste. I musicisti della serata si radunano attorno alla formazione dei Ronam di Rocco Nigro e Nadia Martina con loro Giulio Bianco, Roberto Chiga e la voce di Maria Mazzotta. Le letture saranno affidate all’attore Marco Graziuso che leggerà da “l’ultima caccia di Federico Re” di Antonio Errico e al video di Fernando Bevilacqua, I ciechi, dialoghetto tra il vecchio Tiresia e il giovane Edipo tratto dal “Leucò” di Cesare Pavese. Il libro della serata è “La quercia e il peccatore” di Salvatore Brigante romanzo dedicato a Tricase e al sud salento.

Domenica 2 settembre, i Luoghi d’Allerta vanno ad Andrano nell’incantato recinto del Castello degli Spinola, un angolo di Salento per molti versi rimasto inalterato nel suo equilibrio contadino. Guida della visita è il bravissimo Mauro Rango accompagnato da Piero Rapanà, le spettacolazioni sono affidate agli attori del TeatroBlitz, alle voci di Cinzia Villani e Maria Mazzotta, alle tessiture sonore di Roberto Gagliardi, Marco Bardoscia, Admir Skurtay e Francesco Pennetta. Per le scritture:“Finibusterrae” (Manni) di Antonio Errico e i versi del poeta pittore Puccettu - Rocco Antonio D’Aversa .

i luoghi a Vitigliano 2004

I luoghi a Vitigliano nel 2004

I luoghi a Sternatia nel 2004


domenica 26 agosto 2007

Si parte!




mercoledì 22 agosto 2007

Luoghi d'Allerta 2007

Fondo Verri
Regione Puglia / Puglia per tutte le stagioni
Istituto di Culture Mediterranee
Provincia di Lecce
Provincia di Brindisi


Visite ed itinerari nel Grande Salento
5.a edizione

Dal 31 agosto al 14 ottobre: i luoghi e il cast artistico

L’inizio delle visite è alle ore 20.00

I luoghi d’allerta 2007 partono da un luogo mitico della storia del Salento: la cripta dei SS. Stefani a Poggiardo, nella zona archeologica di Vaste, venerdi 31 agosto. Nell’antico sito la guida della visita è affidata all’attore Piero Rapanà accompagnato dal poeta Maurizio Nocera, tessitore di saperi e di storie. I musicisti della serata si “radunano attorno alla formazione dei Ronam di Rocco Nigro e Nadia Martina con loro Vito De Lorenzi, Antonio Esperti, Redi Hasa e la voce di Maria Mazzotta. Le atmosfere mitiche saranno affidate all’attore Marco Graziuso che leggerà da “l’ultima caccia di Federico Re” di Antonio Errico e al video di Fernando Bevilacqua, I ciechi, dialoghetto tra il vecchio Tiresia e il giovane Edipo tratto dal “Leucò” di Cesare Pavese. Il libro della serata è “La quercia e il peccatore “di Salvatore Brigante.

Domenica 2 settembre, i Luoghi d’Allerta vanno ad Andrano nell’incantato recinto del Castello degli Spinola. Guida della visita è il bravissimo Mauro Rango accompagnato da Piero Rapanà, le spettacolazioni sono affidate agli attori del TeatroBlitz, alle voci Cinzia Villani e Maria Mazzotta, alle tessiture sonore di Roberto Gagliardi, Marco Bardoscia, Admir Skurtay e Francesco Pennetta. Il libro della serata è “Finibusterrae” (Manni) di Antonio Errico.

La prima tappa in provincia di Brindisi è a Torre S. Susanna, domenica 9 settembre, nella bellissima area archeologica della chiesetta di S. Pietro in Crepacuore. Piero Rapanà metterà in scena il suo “Che Fortuna…sono qui” spettacolo costruito sui testi di Dino Campana, Antonio Verri, Mariangela Gualtieri ed Edoardo De Candia per le musiche di Roberto Gagliardi.
I Canti sono affidati a Raffaella Aprile e ad Enza Pagliara in chiusura un concerto d’eccezione con Roberto Gagliardi, Livio Minafra e Vincenzo Mazzone.

Ancora in provincia di Brindisi a sentir odore di vendemmia domenica 16 settembre, nel centro storico di San Pancrazio Salentino con i suoni de i Ronam con Rocco Nigro , Nadia Martina, Vito De Lorenzi, Antonio Esperti, Redi Hasa, le voci di Enza pagliata, Cinzia Villani e Maria Mazzotta, gli attori del TeatroBlitz con la loro spettacolazione itinerante.

Domenica 23 settembre, nell’allerta di Otranto e del Castello Aragonese, Piero Rapanà ambienta “Che Fortuna…sono qui” teatro-poesia sospeso tra presente e memoria ispirato ai testi di Dino Campana, AntonioVerri , Mariangela Gualtieri, Edoardo De Candia per le musiche di Roberto Gagliardi. Al racconto de “Il fanalista d’Otranto” di Maurizio Nocera è affidato lo spazio letterario con i suoni di Roberto Gagliardi, Admir Shkurtaj e Francesco Pennetta.

A Martignano domenica 30 settembre la visita è dedicata ai segreti del centro storico con i canti di Cinzia Villani e Maria Mazzotta e il teatro poesia degli attori del TeatroBlitz che introdurranno Alma de tangos di Francesco Congedo, Nadia Martina, Rocco Nigro e Gianni Tarantino.

A Salice Salentino i Luoghi d’Allerta fanno tappa domenica 7 ottobre nel centro storico con “Che Fortuna…sono qui” teatro-poesia di Piero Rapanà per i testi di Dino Campana, Antonio Verri, Mariangela Gualtieri ed Edoardo De Candia per le musiche di Roberto Gagliardi.
Ampio spazio sarà dedicato ad una collezione di letture dedicate ai poeti salicesi a cura di Mauro Marino e Roberto Simini. Le musiche sono affidate al trio jazz di Roberto Gagliardi. I repertori video all’occhio di Carlo Michele Schirinzi.

Per l’ultima tappa dell’edizione 2007 i Luoghi tornano San Pietro Vernotico, domenica 14 ottobre, per un itinerario ambientato nel centro storico le voci di Enza Pagliara, Maria Mazzotta, Cinzia Villani e la parata-concerto della Banda Adriatica.

Viaggio in Puglia

Ogni tappa delle visite sarà corredata da visioni e da immagini della Puglia, tratte da repertorio video-fotografico del Fondo Verri.

venerdì 17 agosto 2007

Atto di presenza a Punta Palacia!

SABATO 18 AGOSTO DALLE ORE 17,30 IN POI

MANIFESTAZIONE/CONCERTI/ MOSTRE/VIDEO/ FOTO

La Marina Militare ha intenzione di ampliare la base militare presso Punta Palascìa, il punto più a Est d’ Italia, di grande valore paesaggistico e da sempre simbolo di una terra aperta all’accoglienza e alla convivenza tra popoli.
Palacìa è una zona vincolata e qualsiasi intervento, anche militare, è soggetto alle leggi di tutela del paesaggio; questo perché la nostra Costituzione assegna al paesaggio (art.9) un valore fondamentale non subalterno a quello della sicurezza nazionale (art.52)

DICIAMO UN NETTO NO A QUESTO PROGETTO!

Alla nostra terra serve un altro modello di sviluppo basato sulla salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente, sulla valorizzazione dei beni comuni e delle risorse naturali.
Vogliamo che Otranto sia “ARCA DI PACE” e non “ARCO DI GUERRA”


SABATO 18 AGOSTO
*ore 17,30 presso il faro di Punta Palacia (litoranea Otranto/S.Maria di Leuca)
*ore 21,00 presso il SUD EST DIVING Baia dell'Orte
Gruppi musicali che hanno aderito e suoneranno
OPA CUPA con Cesare Dell’Anna - I Venerdì 17 – Les Troubleamours – Punto Est Ensemble – Giuseppe Di Gennaro and Band - P40
Jam Sessione finale –
DJ Set Chiara Spata Francesco Natali Capitan Uans e Simone Fabbroni

Foto di:
Claudio Longo, Maurizio Buttazzo, Dino Longo, Carlo e Fernando Bevilacqua.

Proiezioni di:
Fondo Verri, Gruppo 'Ndronico e Serena Rosati

Comitato “Giù le mani da Punta Palacìa”
Hanno aderito al Comitato:
Giuristi Democratici, Comitato Giù le mani dalle coste, WWF Lecce, Coppula Tisa, Gruppo speleologico ‘Ndronico, NaeMi Forum Donne Native e Migranti, Salentini uniti con Beppe Grillo, Coordinamento Salentino contro la Guerra e le basi militari, Manifatture Cnos, Arci Terra Rossa, Comitato contro Eolico, Accademia Kronos, Verdi Lecce-Tricase, Rifondazione Comunista, PdCI, Uisp Regionale, i Cicloamici, Biblioteca di Sarajevo, Salento Soccorso, Osservatorio ‘Massari’, Sinistra democratica, Fondo Verri, Arci Liberi Cantieri-Muro Leccese, Salento in Vela, Camera a Sud

sabato 11 agosto 2007

Difendiamo Punta Palacia


Dove?

Fondo Verri
Regione Puglia / Puglia per tutte le stagioni
Istituto di Culture Mediterranee
Provincia di Lecce
Provincia di Brindisi

I Luoghi d’Allerta
visite ed itinerari nel Grande Salento
5.a edizione


Le date:

Poggiardo

venerdi 31 agosto, sito archeologico SS. Stefani

Andrano

domenica 2 settembre, Castello

Torre S. Susanna

domenica 9 settembre, zona archeologica S. Pietro in Crepacuore

San Pancrazio Salentino (Br)

domenica 16 settembre, centro storico

Otranto

domenica 23 settembre, Castello Aragonese

Martignano

domenica 30 settembre, Centro Storico

Salice Salentino

domenica 7 ottobre, Centro Storico

San Pietro Vernotico (Br)

domenica 14 ottobre, Centro Storico

sabato 4 agosto 2007

Pronti a partire...


venerdì 3 agosto 2007

Le prime visite de i Luoghi d'Allerta





Vaste|capanna piccola
I Luoghi d’Allerta

visite ed itinerari di spettacolo nel Grande Salento

5.a edizione Agosto | Settembre | Ottobre 2007

Un cammino di scoperta che attraversa il Salento in visite che portano lo spettacolo a confondersi con i luoghi. Un approccio naturale, ‘acustico’ che misura gli artisti nel loro divenire voce, suono, movimento nella relazione semplice e frontale con il pubblico in spazi insoliti, particolari per riverberi e prospettive di veduta. Non è il teatro di strada, è accordare le azioni col cammino, di un peregrinare che guarda la bellezza, che vuol sapere la storia, le vicende, i racconti per scoprire i luoghi nella loro naturale intensità

I Luoghi d’Allerta, giunti alla quinta edizione, avviano gli itinerari di spettacolo nel grande Salento mettendosi in cammino da Sud.
Venerdì 31 agosto, presso il sito archeologico dei SS. Stefani, a Vaste la compagnia del Fondo Verri sarà formata da Piero Rapanà, guida storica delle visite, dall’ensamble musicale dei Ronam con Nadia Martina, Rocco Nigro, dall’attore Marco Graziuso, dagli allievi del Teatro Blitz per le animazioni nello spazio e da Maurizio Nocera. La poesia sarà affidata al bellissimo video di Fernando Bevilacqua, “I ciechi”, tratto da “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese ed interpretato da Agostino Casciaro e Carlo Bevilacqua. In anteprima il romanzo indipendente “La quercia e il peccato” di Salvatore Brigante selvaggio cantore di terra d’atranto.
Domenica 2 settembre nell’incanto del Castello degli Spinola di Andrano in scena il jazz di Roberto Gagliardi con un ensamble composta da Admir Shkurtaj, Marco Bardoscia, Francesco Pennetta. Per i libri letture da Viaggio a Finibusterrae, il Salento fra passioni e confini di Antonio Errico edito da Manni. Guida della visita con Piero Rapanà e i giovani allievi del Teatro Blitz sarà Mauro Rango.

mercoledì 1 agosto 2007

Che fortuna... sono quì a Torcito
















Piero Rapanà e Roberto Gagliardi
con Che fortuna... sono quì
alla Masseria Torcito
Sabato 4 Agosto alle ore 24.00

lunedì 30 luglio 2007

Rocco Nigro
















www.myspace.com/almadetangos
www.myspace.com/ronamproject


Nadia Martina


Pubblica post

domenica 29 luglio 2007

A Punta Palacia - Luogo d'Allerta!

Apri l'occhi!

La Marina Militare Italiana intende iniziare i lavori per lo sfregio permanente di uno dei luoghi più belli della nostra costa: Punta Palacia - Otranto.
Il progetto prevede la costruzione di due torri di 11 metri, di alloggi per il personale militare, di un garage per i mezzi, nonchè la ristrutturazione degli edifici esistenti.
E' stata indetta una conferenza di servizi cui parteciperà anche la Regione, il Comune di Otranto e l'Ufficio che si occupa dei parchi, nell'ambito della quale si deciderà se e come realizzare le opere.
Fonte: http://www.comune.otranto.le.it/
FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE, NON DELEGHIAMO
BISOGNA INTERVENIRE TUTTI A DIFENDERE QUESTO TESORO INESTIMABILE!!!
Lunedì 30 luglio alle ore 19:30 a Tricase Piazza Dell'Abate - Torre del Sasso
nell'ambito dell'iniziativa di Coppula Tisa "Alba del Mito" sarà presente, tra le altre autorità, anche il Presidente della Regione Nichi Vendola
Il primo appuntamento è lì per un fermo
NO
NESSUN COMPROMESSO
PUNTA PALACIA NON SI TOCCA

Giuristi Democratici Lecce

venerdì 27 luglio 2007

Il Fondo Verri e la poesia detta.



Notte della Taranta – Festival, Agosto 2007
Presidi del Libro
Fondo Verri
La poesia detta
rassegna di poeti e di poesia
Martignano, 16-17-18 Agosto 2007

[http://salentopoesia.blogspot.com]

1° giorno giovedì 16 agosto inizio ore 20 e 30

H-letture pubbliche
di Elio Coriano, suoni Anime Bianche
La poesia dell’incontro
di Annamaria Ferramosca, suoni Claudio Prima ensemble
SudOdorando
di Giorgia Angiuli (giocattoli, laptop, tastiera), improvvisazioni vocali Patrizia Oliva, video Silvia Bianchi
I ciechi
video di Fernando Bevilacqua, con Agostino Casciaro e Carlo Bevilacqua
da “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese
contrOdissea
di Stefano di Lauro, con Anna Garofalo
Gabriella Schiavone e Teresa Vallarella, una produzione Terrae e Faraualla

2° giorno venerdì 17 agosto inizio ore 20 e 30
Omaggio ad Antonio Verri
di Piero Rapanà, Simone Giorgino, suoni Claudio Prima
Nel gasometro
di Sara Ventroni, immagini di Carlo Di Brina
La sposa nera (tre incanti)
di Ilaria Seclì con Adamo Toma
Palpebra su pietra / L'ultima vhs di krapp
visioni di Carlo Michele Schirinzi

3° giorno sabato 18 agosto inizio ore 20 e 30
Omaggio a Salvatore Toma
di Renato Grilli, suoni Rocco Nigro e Nadia Martina
L’incanto delle macerie
di Rossano Astremo, suoni elettronici di Giorgio Viva
Al pomeriggio degli ulivi
di Giuseppe Semeraro
Diario 20062007
di Roberto Corradino
Esse
di Gabriella Rusticali, frequenze video di Monica Petracci, testi da Carmelo Bene, Mariangela Gualtieri, Jeanette Winterson
Adria concerto

Viaggiare in Puglia


Il tuo viaggio in Puglia tutto l'anno!
Vi segnaliamo il sito della Regione Puglia dedicato alla promozione del territorio!

martedì 24 luglio 2007

Visioni del Salento

Con questo rimando al sito di Fernando e Carlo E. Bevilacqua, fotografi che profondamente stimiamo ed amiamo, inauguriamo uno spazio di visioni del Salento, sperando di proporvi un possibile e valido attraversamento dei nostri luoghi d'allerta...

http://www.fotografibevilacqua.it

martedì 17 luglio 2007

I Voli delle Aquile

lunedì 16 luglio 2007

Piero Rapanà














foto di Carlo Bevilacqua

domenica 8 luglio 2007

La combriccola dei lettori prende il largo

"Verso il largo"

Presidio del Libro Germinazioni

Giovedì 12 luglio
Ore 17.30 - Porto di S. Foca (Lecce)


I componenti del Presidio del Libro Germinazioni vi attendono per compiere insieme un atto poetico: "Verso il largo" è il titolo dell'iniziativa che, nata all'interno del Presidio, si propone di coinvolgere il maggior numero possibile di persone. Ci incontreremo sul molo di San Foca alle 17.30 di giovedì 12 luglio per leggere poesia (Borges, Neruda, Hikmet, Kavafis, Ghalazi, Rivieccio, Gibran, De Luca, Piumini) e lanciare così un messaggio di pace e speranza sul Mediterraneo. La nostra avventura continuerà in mare aperto: prenderemo il largo a bordo di un barcone simile a quelli utilizzati dai nostri pescatori fino a non molti anni fa e, da questa imbarcazione, affideremo alle correnti dieci piccole bottiglie di vetro sigillate con la ceralacca, contenenti ciascuna i versi di autori che hanno operato e operano con un occhio sul Mediterraneo. Chissà dove e fra quanto tempo i nostri doni toccheranno terra: l'intenzione è quella di intrecciare un dialogo con l'immaginario ma probabile lettore che ci aspetta sull'altra sponda.Abbiamo scelto questi componimenti tutti insieme, noi del Presidio Germinazioni, riunendoci settimanalmente per selezionare i poeti che ci sembravano cantare la possibilità di un mondo migliore. Non è stata un'impresa facile perché tutte le poesie che leggevamo si facevano amare: ognuna aveva in sé qualcosa di speciale, una piccola magia, un sogno che sarebbe stato bello affidare al mare. Non potendo moltiplicare all'infinito il numero delle bottiglie, abbiamo deciso di leggere ad alta voce sul molo e in barca anche le poesie che non si avventureranno fra le onde. Le poesie lette sono, in ogni caso, raccolte in venticinque libri che sono venticinque pezzi unici con i quali intendiamo raccogliere fondi da destinare a un progetto di solidarietà nell'area mediterranea.Nel corso dei nostri incontri di lettura, ci siamo anche interrogati sull'opportunità di compiere un atto poetico in un mare funestato da lutti e disperazione. Per molta gente, al giorno d'oggi, le acque del Mediterraneo sono sinonimo di conflitto e morte, ma questo non deve indurre in noi, che abitiamo in solide case sicure, la tentazione di chiuderci nella nostra cameretta, sordi a tutti i richiami della speranza. La poesia è speranza, è desiderio di spezzare attraverso la potenza della parola e del sentimento la catena di sangue che, purtroppo, tiene avvinto il nostro mondo.Basta guerre, - cantano i poeti - basta fragore d'armi e di scarponi chiodati! Noi ci saremo ad accogliere il loro messaggio e a diffonderlo al di là delle onde. E voi? I Presìdi del Libro è un'Associazione Culturale, nata nel 2002 dall'idea di otto editori pugliesi (Adda, Besa, B.A. Graphis, Cacucci, Dedalo, Laterza, Manni, Progedit) per promuovere il libro "dal basso". Pochi mesi dopo sono nate le associazioni del Piemonte, della Sardegna, dell'Emilia, della Campania. Dal 2003 l'Associazione si è progressivamente aperta a tutti coloro che, interessati a vario titolo alla lettura (insegnanti, studenti, bibliotecari, librai, enti locali, associazioni, professionisti, casalinghe…) hanno dato vita ad un numero sempre crescente di Presidi locali, distinti l'uno dall'altro per ispirazione, formazione, attività, campo d'intervento…, e che oggi proprio con le loro peculiarità costituiscono la ricchezza dell'Associazione nel perseguimento dei suoi obiettivi fondativi. Socia dell'Associzione Presidi del Libro è anche la Regione Puglia. La sede centrale è a Bari, presso la Biblioteca per la Cultura e le Arti Santa Teresa dei Maschi.
Germinazioni è un Presidio del Libro locale, nato nel 2006 da un'idea di Valentina Sansò e Teresa Ciulli nell'ambito del Centro Diurno del C.S.M. (Centro di Salute Mentale) del Dipartimento di Salute Mentale della Ausl di Lecce (Area Nord). Fino ad oggi, l'attività del Presidio si è concentrata sulla promozione della lettura dentro e fuori il Centro Diurno (basti ricordare l'iniziativa "Compagine, combriccola di lettori" ospitata dalla Libreria Ergot nell'aprile dello scorso anno), mirando ad arricchire e a far conoscere al pubblico la biblioteca di Aspiranti Libronari che, sorta all'interno del Centro Diurno, intende ora aprirsi alla cittadinanza.


Info: 328 9412237

mercoledì 4 luglio 2007

Capitano di Torre

lunedì 2 luglio 2007

Il Fondo Verri

Breve storia di intenti e di progetto




Nominazioni e cambiamenti di ragione sociale:

Associazione Culturale Laboratorio Santa Maria del Paradiso (1993 / 1999)
Impresa di iniziativa culturale Fondo Verri Libero Cantiere (1999 / 2005)
Associazione Culturale Fondo Verri (2005)

Teorica

C’è una vocazione nel lavoro culturale che continuamente si nutre e nutre, un agire ‘profetico’ che usa sguardo e sensi accesi, attenti a cogliere l’intorno e i segni, a scoprire virtù e necessità, capace di farsi politico, sociale, svestendo l’arte del suo ‘pacifico estetico’.
Stare in cerca. Stare nella tensione dell’incontro e lì definire il ruolo, la linea di mediazione. Spostando confini, agiatezze, per costruire un terreno comune, condiviso.
Interagire con le energie. Tesserne il senso, i segnali di un territorio, delle relazioni praticate e possibili di pratica.
Essere testimoni e sollecitatori nella proposta.
Essere pubblico e attivare pubblico, cercando di capire consumi e desideri.
Abitare il luogo di mezzo, dove la critica si fa propositiva, invita e fa la trama, alza alla cultura i tentativi, fa arte con l’arte.
Questa la nostra vocazione e la storia costruita la conferma, mostra il percorso, curricola l’attenzione, il suo divenire per atti e tentativi.
Migliorare. Come un lavoro artigiano, ottimizzare. Alleati del tempo, sapere la libertà del gesto produttivo. A favore, entusiasta, vivo nell’agire, utile ed efficace.
Siamo cresciuti con un’attenzione sempre ‘vispa’ su ciò che il nostro territorio ha mostrato come vivacità creativa, come stile capace di affermarsi, di fare consumo, di tracciare percorsi che vanno ben al di là del Salento.
Questa attenzione abbiamo cercato di spostarla sul piano della costruzione di una relazione fattiva nella realizzazione di atti culturali capaci di confermare e promuovere proposte, presenze creative, attitudini produttive.
Il nostro è un lavoro sottile e costante, che agisce su più fronti, in mobilità, nell’idea complessiva di un progetto con più dimore e luoghi di intervento.
Tante volte il nostro agire ha avuto inizio. Nasciamo sempre! Tanto da determinare una continuità, un fatto compiuto da atti, nella linea di un discorso indeterminato, continuamente preso dall’incontro, dalla scoperta.
Cos’è essere nomadi? Essere nel villaggio e non avere dimora: è abitare il giorno che viene, è fare il letargo al pensiero, lasciarlo vigile agli occhi, alla necessità di aprirsi strade. Carezzare la realtà, in leggerezza, non avere mai quiete, lesti divagare, innamorarsi, cercare affinità, congedarsi, loquace silenzio per dono. Il Libero Cantiere è coro. Un’intenzione che aggiusta la rotta (rinasce) per comprendere la necessità dell’impresa.
Poi c’è la memoria, ieri, i maestri e le guide!
Percorrere la strada della memoria. Averla in se custodita, presente al presente delle vicende che l’operare porta. Ricchezza e nutrimento, necessaria all’esperienza, al chiaro delle scelte che muovono l’agire. Ci facciamo testimonianza di noi e di ciò che è in noi fibra, ordito che accoglie, fa la trama ai colori, segna le linee dove il pensiero e il fare trovano luogo per stare, tessono il luogo che ci rappresenta.
Percorrere la strada della memoria è fare il cammino in avanti, dichiarare i maestri, gli ‘eroi’, da dove veniamo, dove abbiamo appreso il respiro e il muovere le mani, dove abbiamo spinto gli occhi a vedere scoprendo l’attenzione e il vivere desti, la qualità intellettuale e il darsi, l’invenzione, la necessità che si fa atto. Questo siamo se agiamo, al riparo, nell’umiltà del margine, che vibra e sposta i confini, e fa geografie, scenari dove muovere passi e lasciare l’orma, il segno, al tempo, al suo spolvero. Fare l’opera, svuotare il progetto, dargli quiete, compimento, fare pausa. Il tempo e gli incontri fanno il resto, sedimentano, avvicinano passioni, muovono, ri-muovono, ri-aprono la pista, confermano il dono, accolgono.
Dentro questo le affinità, la possibilità dell’estendersi, di un luogo ‘unito’, capace di gioco, di lavoro comune. Fare scambio, andare ad incontrare, a dire, a farsi dire, accogliere in racconto. Questa la bellezza, l’essere tanti, diffusi, attenti, presenti, operosi e sognanti, desiderosi e produttori. Quant’è largo questo largo del mondo, moltiplica spazio e tempo, nutre immaginario fa sale al senso. Gamma larga il popolo degli artisti, di tutte le qualità, di tutte le attitudini, tutti a servire l’arte loro, arretrando e in avanti a dare grandezza, vivo.
Per noi, indagare l’esperienza, fare documento, testimoniare. Ci sentiamo pubblico, dall’essere pubblico agiamo, libero il pensiero dall’urgenza del giudizio, stiamo nell’abbandono, pronti ad accogliere, nell’ascolto godere dell’opera. Da questo essere fun, agire per passione, farsi operatori della qualità scoperta, chiamarla a dire. Per questo la rivista e gli eventi che creano come spaginature, scena agli incontri, ai contatti, alle intese.
Fare il Salento luogo di incrocio, di transito, di sperimentazione nel gioco con i luoghi, con l’entusiasmo e la freschezza del pubblico.
C’è il desiderio, l’intenzione di una scrittura che sia capace di svelare la qualità della relazione che cerchiamo e sollecitiamo.
Una scrittura che venga e sia parola parlata, tenendo fuori l’interpretazione e la lettura critica, non per ostilità al necessario mestiere, ma per sentire l’oralità, il parlato dietro lo scorrere dei righi. Registrare, catturare l’occasione, rec. Play, un gioco da fare in leggerezza, una pratica che coglie voci, spessori, vicende, storie, aneddoti, unicità da incontro a incontro; racconto, con le pause, il crescere dei toni, il ridere. Sollecitare a dire, del pensiero, del fare, darsi per l’intimo della poetica, per quel tessuto che il tempo, le opportunità, le scelte hanno reso sapienza, coscienza, Arte.
Riteniamo l’artista animale politico, genera, comunica azione, sta nella tensione dell’atto, nella lingua che muove…E’ dono questo… che accoglie, anche sfida, affinamento dello stile, ricerca di libertà.

Associazione Culturale Fondo Verri
via Santa Maria del Paradiso 8 Lecce
Tel. 0832 304522
marinoma8@fondoverri.191.it

D'indolenti dipendenze!

Skenè

venerdì 29 giugno 2007

Porto Miggiano


Le torri di guardia del Salento

Sulle coste del Salento sono presenti circa 58 torri, situate sui promontori o sul ripiano roccioso, alcune conservano ancora tutto il loro splendore, usate come torri d' avvistamento nei tempi delle incursioni saracene. Segnano punti di riferimento per i naviganti, identificano i luoghi, rendono particolare l'atmosfera delle marine. La gran parte sono a pianta quadrata con basamento scarpato e struttura dotata di feritoie e caditoie, altre cilindriche. Nelle marine di Lecce si trova Torre Specchiolla, a base quadrata, con tronco a forma di piramide, presenta 12 caditoie (apertura fatta negli sporti e nei ballatoi delle rocche per gettar pietre, sostanze infiammate, liquidi bollenti sui nemici ma anche per favorire il deflusso delle acque) a filo di scarpa, Torre Rinalda,simile alla precedente anche se di diversa dimensione, Torre Veneri, sempre con tronco piramidale ma purtroppo la parte superiore è crollata, Torre Chianca fu costruita nel 1569 a forma circolare e San Cataldo che esiste dal 1485. Nella zona delle marine di Melendugno si trovano invece la Torre Specchia Ruggeri, costruita nel 1568, a base quadrata e non mostra segni di caditoie, la Torre San Foca, invece, presenta 12 caditoie, tre per lato,solo nel 1577 fu aggiunto un falconetto (piccolo pezzo di artiglieria), Torre Roca Vecchia è simile alle altre torri, oggi decadente, è stata costruita su uno scoglio vicino la riva, Torre dell' Orso dove vi sono conservati alcuni nomi di cavallai come Giovanni Maria Corvino, Gennaro Stefano,Pietro Corsano e Giovanni Battista Cortese. Ad Otranto sono presenti le seguenti torri: Torre S. Andrea che è stata rimaneggiata ed adibita per gli uffici della capitaneria di porto, Torre Fiumicelli che, sempre di forma tronco-piramidale, si trova presso la spiaggia degli Alimini, il piano superiore è quasi del tutto crollato, Torre del Serpe, di forma cilindrica, anche essa è un po' decadente, era il vecchio faro della città, è il simbolo di Otranto, Torre dell' Orte è stata trasformata in masseria. Infine Torre Sant' Emiliano che domina la baia omonima, una parte è crollata. Tra Santa Cesarea e Castro altre torri si susseguono, come Torre Minervino, con la tipica forma a 'rondella', utilizzata per i castelli, presenta due tori marcapiano e tre caditoie poste a filo di scarpa (Terrapieno inclinato, formato solitamente con terra da riporto che dà al muro una forma progressivamente allargata verso la base), sulla cimarono presenti delle piccole bocche da fuoco, Torre di Castro, con base quadrata, domina una vasta area, possiede delle grandi feritoie (Stretta apertura, praticata direttamente nelle mura delle torri che si allargava verso l'interno in modo che il difensore poteva fare uso di armi, rimanendo al coperto) bombardiere in grado di colpire tutta la costa sottostante, Torre Lupo, situata su una collina, di forma cilindrica, con un toro marcapiano. La vicina Torre di Andrano è quasi del tutto crollata. Verso Leuca si incontrano le seguenti torri: Torre del Sasso, sorge su un altura, distante dalla costa, Torre Palane presenta due tori marcapiano (fascia orizzontale, talvolta in mattoni, aggettante sulla facciata di una casa, che segna la divisione tra un piano e l'altro) che dividono il piano inferiore da quello superiore, presenta ancora una caditoia, quattro bocche da fuoco e dei piccoli beccatelli. Torre di Naspre è stata costruita nel 1565, si trova su una rupe a picco sul mare, di forma circolare, è semidistrutta. Torre di Specchia Grande, di forma circolare, profondamente rimaneggiata, è stata costruita nel 1550. Torre di Novaglie, costruita sotto il regno di don Pedro di Toledo, oggi è un rudere. Torre dell'Ominimorti è un ampia e poderosa casamatta (Costruzione con aperture verso l'esterno per poter effettuare tiri di difesa) a forma di rondella, costruita nel 1569, un toro marcapiano la divide in due parti, al piano inferiore sono presenti quattro grosse feritoie bombardiere, al piano superiore vi sono le batterie in barbetta (Piattaforma, posta sulla parte più elevata della torre, per permettere il lancio di sassi). Da Leuca fino a Ugento incontriamo Torre di Marchiello, a forma cilindrica, trasformata in un rudere, Torre Vado,con al piano superiore tanti piccoli beccatelli, interrotti da quattro caditoie, che reggono una stupenda merlatura. Torre Pali è situata proprio in mezzo al mare, Torre Mozza, di forma cilindrica, sulla sommità presenta ancora i beccatelli che reggevano il piano superiore.Torre S. Giovanni, costruita nel 1565, fu attaccata dai Turchi nel 1569 che tentarono di demolirla, tutt'oggi si vedono ancora i segni di quel duello. Sulla litoranea Gallipoli-Nardò, le torri che si incontrano sono: Torre Suda, di forma cilindrica, con una scalinata che conduce al piano superiore, con dei beccatelli ornamentali, un toro marcapiano, una caditoia e una costruzione quadrangolare aggiunta in epoca posteriore. Torre del Pizzo o del Cotriero,divisa in due parti. Torre S. Giovanni della pedata, presenta tre caditoie per lato, a forma cilindrica. Torre Sabea, con profilo a spatola, montate al piano superiore dell' edificio cilindrico. Torre dell' Alto Lido, di forma tronco-piramidale, con una splendida scalinata che conduce al piano superiore. Torre del Fiume, detta Quattro Colonne, sorge dove sgorgano numerose polle d' acqua dolce, piccolo fortino con le torri alte 16 metri e a pianta pentagonale, divise in tre piani da due tori marcapiano. Torre S. Caterina, possiede una bella scalinata e tre caditoie per lato. Torre dell'Alto, che domina la costa. Torre dell' Uluzzo che è parzialmente crollata.Torre dell' Inserraglio, possiede caditoie e bocche di fuoco. Da Porto Cesareo a San Pietro in Bevagna si innalzano: Torre Sant'Isidoro, Torre Squillace, Torre Porto Cesareo, che ospita gli uffici della guardia di Finanza, Torre Chianca, Torre Lapillo, Torre Castiglione, Torre Colimena, Torre Saline, dove al primo piano erano presenti i magazzini per custodire il sale, voltati a botte, con i pavimenti a schiena d'asino ( ideali per smaltire l'umidità del sale), Torre Barracco, poggia su un grande banco di roccia, Torre dei Molini, Torre di San Pietro in Bevagna, di grandi dimensioni, con la sua caratteristica forma a stella e quattro punte.