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mercoledì 17 ottobre 2007

Piero Rapanà e Fernando Bevilacqua

sabato 13 ottobre 2007

Da Salice Salentino

Il Territorio

Terra di terra, zona di radici e luogo di ritorni.
Questo era il territorio.
Intorno non c’era un paesaggio ricco di bellezza;
nessun particolare attraeva lo sguardo che arrivava senza alcun ostacolo dritto all’orizzonte; era, più che in senso, piatto il territorio.
L’unico stupore che lo riguardava era quello che avrebbe provato chi si fosse trovato ad ascoltare qualcuno che ne parlava.
D’altra parte, come per ogni argomento apparentemente insignificante, trovare qualcosa da dire sul territorio, non era uno sforzo da poco.
Proprio per questo bello sarebbe stato, ad esempio, cogliere un significato nascosto, scoprire un dettaglio trascurato che avrebbe potuto dare al territorio un nuovo aspetto.
S’intende, la trasformazione non sarebbe avvenuta fisicamente: la si sarebbe vista negli occhi della gente, di quella che tornava, magari.
Sì, perché di partenze dal territorio ce n’erano state tante e ancora ce ne sarebbero state; ma in fondo era un luogo di ritorni.
Una era la strada di partenza, tante, invece, quelle dei ritorni.
Era un capolinea di avventure da li cominciate ma altrove vissute, un risveglio da sogni sognati in altri sonni, un solido muro sul quale le proprie conquiste si frantumavano con rabbia.
E comunque rimaneva un luogo di ritorni.
E radici probabilmente.
Infatti, come per un albero, per quanto il tronco si innalzi al cielo, per quanto numerose possano essere le direzioni prese dai rami, per quanto bello possa sembrare coi suoi fiori, foglie e frutti, sono sempre le radici la chiave, perché sono a contatto con ciò che è più importante ma inesorabili aggirano e attraversano non viste ostacoli ostinati, si nutrono dell’essenziale ma danno potenza e bellezza, così per chi si stupiva e si chiedeva : “Perché parlarne?”, il territorio, il territorio diventa bello di semplicità e con qualche significato in più.
Come ogni altro luogo del resto: ogni posto diventa il ritorno per qualcuno, non più vuoto di ricordi.

Nota. Per una coincidenza, piuttosto che scrivere queste righe, avrei potuto descrivere e commentare lo stemma di Salice, che raffigura, per quanto ne so, l’unico albero i cui rami tendono verso le proprie radici.

Sandro Rizzo, classe 1968, marzo 2002

venerdì 12 ottobre 2007

Con la Madonna di Sanarica a San Pietro Vernotico

Ultimo appuntamento della quinta edizione de “ I luoghi d’allerta” a San Pietro Vernotico, domenica 14 ottobre, a partire dalle ore 19.30. Appuntamento sul sagrato della chiesa di San Pietro per un itinerario in bilico tra sacro e profano. Saranno le voci di Maria Mazzotta e Cinzia Villani ad aprire la processione che accompagnerà la Madonna di Sanarica nella sua piccola chiesetta. Tra luminarie ed odor di vino la guida del viaggio Valentina Pennetta aprirà le porte della Cantina Sociale Sanpietrana per degustare il prezioso nettare e visitare tra ricordi e canti la mostra storica sugli stabilimenti vinicoli curata da Carlo Sozzo. A chiudere la visita , dopo lo straordinario successo ottenuto pochi giorni fa al Parco della musica di Roma, la banda Adriatica: marce salentine, fanfare di Dalmazia e d’Albania e delle isole greche. Un ensamble di cinque ottoni, tre percussioni, un violoncello albanese e l’organetto del "direttore" Claudio Prima per melodie sinuose e ritmi delle due sponde adriatiche.

venerdì 5 ottobre 2007

Omaggio a Salice!

Domenica a Salice Salentino a sentir odor di vino!


I Luoghi d’Allerta
visite ed itinerari di spettacolo nel Grande Salento


L’autunno dei Luoghi d’Allerta va in visita a Salice Salentino, domenica 7 ottobre, dalle ore 20.00 presso il Convento dei Frati Minori - Madonna della Visitazione, un allerta voluto per sostenere ed incoraggiare il progetto dell’amministrazione comunale che intende recuperare quegli spazi per destinarli alle attività culturali. Un osare celebrato in “Che Fortuna…sono qui” teatro-poesia di Piero Rapanà per le musiche di Roberto Gagliardi. Ospiti della serata i poeti Guido Picchi, Gianni Minerva, Roberta Marini e lo scrittore cantante Salvatore Brigante con il suo nuovo romanzo “La quercia e il peccatore”. Ampio spazio sarà dedicato alla collezione di letture “Sudari” tratte dal libro “Diari di guerra, Salice ai tempi della Resistenza” nato da un iniziativa curata dagli alunni della scuola media e sostenuta dal Comune e dalla Provincia di Lecce, voci e suoni di Roberto Simmini, Dino Potì, Mauro Ingrosso, Guido Imperio, Andrea D’Agostino, Marisa Rizzo. I repertori e le suggestioni d’immaginario sono ispirate dall’occhio di Carlo Michele Schirinzi che presenta HERO(S)ES che comprende i video "All'erta!" e "Addestramento all'apocalisse". Le musiche sono affidate alle improvvisazioni jazzistiche di Roberto Gagliardi e Admir Shkurtaj .

Appuntamento alle ore 20.00 in P.zza Plebiscito.

lunedì 24 settembre 2007

E anche Otranto è andata! E come!

Grande serata quella di ieri a Otranto.

Bellissima serata quella di Otranto!
A parte gli occhi che hanno sofferto... c'è una provvisorietà, una sciatteria, un pressappochismo che feriscono che privano la città dei Martiri della sua magia misterica. Ma è meglio 'de-pensare' e rimanere all'arte.
Vincenzo Mazzone, clown batterista è stato il mattatore, artefice con Roberto Gagliardi ai sax e Livio Minafra alla fisarmonica di una spettacolo unico, ironico e lieve. Musica creativa suonata sul bilico dell'improvvisazione. Temi di "sapore" romagnolo confusi ad arie balcaniche, svisate jazz, ritorni di concertazione colta. Un "circo" di suoni che hanno riempito di astrazione il senso della narrazione che Elio Paiano ha donato al pubblico raccontando Otranto e le sue trasformazioni. Poesia e musica insieme e tante voci. Quella 'breve' ed emozionata di Guido Picchi, quella verace e selvatica di Salvatore Brigante, quella fresca dei ragazzi del teatro Blitz. Un omaggio dovuto... ai poeti, con la paura dei fuochi di oggi e del cemento di domani.

giovedì 20 settembre 2007

A Otranto, a Otranto!

Domenica 23 settembre, dalle pre 20.00, il luogo dell’allerta è Otranto e il Castello Aragonese. Guida della visita, accompagnato dal capitano di torre Piero Rapanà, è Elio Paiano, fine conoscitore e narratore di segreti, di pieghe, di andature, di soffi di terra e di mare, dell’intimo d’un anima e d’un sentire. Un racconto lungo quello di Otranto, riverbera da lontano l’Oriente. La paura, le passioni, il divenire della cultura. Fare culla, desiderio, scavo, scoperta. Otranto è di pietre che sanno! E a queste pietre l’omaggio dei Luoghi d’Allerta è rivolto attraverso i suoni e la poesia in una passeggiata che ritrova il ritmo di uno spaesamento al riparo delle “calure” estive. Un altro pubblico quello di settembre nel “bene comune” da godere al pieno della sua bellezza di luce e d’armonia. Protagonisti della serata i poeti e dicitori Guido Picchi, Marco Graziuso, Salvatore Brigante, gli attori del Teatro Blitz, i cantanti Emanuele Licci e Raffaella Aprile, i musicisti Livio Minafra, Robeto Gagliardi, Vincenzo Mazzone. Il libro della serata è, in omaggio alle lotte per la tutela della Palacìa è “Il fanalista d’Otranto” di Maurizio Nocera.

martedì 18 settembre 2007

Bene,bene!!! Ad otranto lettura di Guido Picchi

Sto cercando di far BENE
per l'idrusa serata
un'omaggio d'incanto
al maestro ch'è vanto

i guerrieri sembran passare in secondo piano
sovrastati dal nesso dell'uomo che ha ammesso che si può dire nulla....

Bene Bene Bene
da che non son stato
ho smesso il passato
non penso al futuro
che ha da venire
qui preme l'agire

mi rimane il coraggio di passare il messaggio
che tutto è contrito dal linguaggio rapito
nè avanza il padrone di questa situazione
per lasciare un passaggio ad un più apio raggio
del sole che quì ci riscalda ogni dì

a domenica ancora manca tempo ed ora
io riprovo la rima dell'ora et labora
per non esser mio vanto
l'aver creato il canto
giacchè non sono io
ma il destino mio dio

lunedì 17 settembre 2007

Il faro della Palacia a Capo d'Otranto

Il Fanalista d'Otranto, di Maurizio Nocera

Caro Piero,
purtroppo il 23 settembre non potrò essere presente all' incontro previsto nell'ambito del programma della manifestazione I luoghi d'Allerta perché sarò fuori provincia.
Sai quanto mi sarebbe piaciuto essere presente, perché il mio povero Fanalista d'Otranto non è stato mai presentato al pubblico. Lo stai facendo tu ora e te sono molto riconoscente.
Il mio Fanalista vuole essere un omaggio agli uomini che hanno vissuto e che vivono in rapporto col mare, quest'immensità d'acqua che copre tre quarti del pianeta. E vuole essere anche un omaggio a quegli straordinari edifici che sono i fari, simboli luminosi di un qualsiasi avvenire che
verrà.
Fa parte della Collana de "I poeti de L'Uomo e il Mare", un trimestrale di poesia fondato a Gallipoli da Augusto Benemeglio e da me diretto. L'iniziativa editoriale poetica ha lo scopo di far conoscere, veicolare, valorizzare, evidenziare nuove opere poetiche di autori salentini e dell'area mediterranea, che abbiano come riferimento, in larga accezione, il rapporto uomo-mare, nelle sue innumerevoli significazioni, o il recupero e la valorizzazione di tutto ciò che costituisce patrimonio e retaggio della nostra civiltà mediterranea (usi, costumi, tradizioni religiosi, miti, simboli) e in particolare di quella salentina e al ruolo del Salento nell'ambito di detta civiltà.
In un primo tempo ebbe come titolo Il faro, poi Il faro della Palascìa, infine Il fanalista d'Otranto, grazie al consiglio suggeritomi dall'amico Antonio Massari da Milano. La sua stesura è stata per me alquanto laboriosa, perché all'origine aveva una struttura che non riusciva a contenere quanto mi imponeva la spinta emozionale interiore. Il mio obiettivo era di includere in ognuna delle quartine, in tutto 47 più due righi, alcune parole chiave senza le quali sentivo perdere in me una certa musicalità. Ogni parola doveva esprimere un concetto non nel senso etimologico stretto, ma più tendente verso quell' "universale indefinito" che non sempre è facile
raggiungere. Alcune di queste parole chiave sono: fanale, mare, vento, farista, scogliera, altura, silenzio, altre ancora. Come si può ben capire, non era facile farle stare tutte dentro in un numero così limitato di versi (quattro), per cui sono stato costretto a fare spesso un lavorio complicato di "limatura" e "contro-limatura".
Ho scritto questi versi perché da anni, nelle lunghe e silenziose notti invernali, quando il freddo trafigge le carni, faccio un sogno dentro al quale numerose sono le immagini del Salento; esse a volte mi svegliano di soprassalto e mi spingono a "volare" ad occhi aperti su quel tratto di costa
denominato Palascìa, tra Otranto e Porto Badisco. È questo un luogo caro alla memoria, perché per lungo tempo l¹ho frequentato assieme ad Antonio L. Verri, ed anche assieme a Salvatore Toma. Verri aveva paura di salire sulla torre, a Salvatore invece, quell' unica volta che venne con noi, gli interessò solo guardare il mare.
Ho scritto questi versi anche perché da anni conosco e frequento i figli di Ciccio (Francesco) Mariano, uno degli ultimi fanalisti del Faro di Capo d' Otranto. La moglie Addolorata è scomparsa ormai da anni, mentre vivono Luisa col marito Lino Piconese, Enza, Franco con la moglie Clementina, Giovanna; due altri figli, invece, morirono prematuramente, il sacerdote don Luigi Mariano e l'ancora giovane Tommaso, studente in medicina. Da questa famiglia otrantina ho spesso ascoltato le storie, i riferimenti, le leggende legate al Fanale d'Otranto.
Nelle note al testo si trovano due scritti sul Faro di Antonio Corchia, l' amico poeta di Otranto, con il quale per decenni ho studiato e lavorato ad iniziative comuni. A Lui va anche il mio pensiero. C'è una dedica, alla cara Maria Corti, perché di Otranto e del Faro è stata amante ri-amata; c'è poi un piccolo estratto dal testo di Predrag Matvejevic, "Mediterraneo. Un nuovo
breviario. I traffici dei mercanti, le migrazioni delle anguille, fughe di popoli e nascita di idee, leggende, architettura, storia, paesaggi" pubblicato in Italia nel 1998; i contributi si chiudono con un testo critico di Aldo Bello, direttore di "Apulia", mentre in quarta di copertina c¹è un bellissimo giudizio del mio amico Augusto Benemeglio.
Le immagini del Fanale d'Otranto sono tutte mie e come si può ben vedere si tratta di semplici scatti ottenuti con una comunissima macchina fotografica.
Tutte le foto ritraggono il Fanale dalla vista di terra: primo, perché io non sono un uomo di mare e mai ho visto questo monumento dalla parte
dell'acqua; secondo, perché tutta la poesia narra le vicende della vita del fanalista otrantino che si muove su quel tratto di costa con lo sguardo che dalla terra si orienta verso il mare.
Chiedo scusa dell'assenza a tutti i partecipanti all¹incontro e nuovamente ti ringrazio per la lettura che farai di qualche passo del mio testo.

Cari saluti a tutti da Maurizio Nocera

Mamma li turchi!!! A San Pancrazio

















Nella chiesetta di Sant'Antonio che cresce su solide basi messapiche c'è un affresco, in alto a sinistra con l'altare di fronte. Si vede il mare, un vascello, un borgo, la campagna ed uno legato ad un palo, intorno gli lanciano pietre... c'è la parola tradimento scritta. Racconta della presa del paese ad opera di pirati turchi che deportarono tutta la popolazione. Rimanere ad occhi chiusi ad immaginare, sarà stato tutto un bosco da li al mare, e la spiaggia di Colimena una palude come quella che il poeta Gino Muscoggiri evoca coi suoi versi in dialetto... densa ricca la visita che anche in una tessitura urbana mantiene la sua efficacia. Brave le voci, Enza pagliara, Cinzia Villani, Maria Mazzotta. Bravi i Ronam! Bravo Piero! E bravo il pubblico!

giovedì 13 settembre 2007

Domenica 16 LdA a San Pancrazio Salentino

Ancora in provincia di Brindisi nelle terre del negroamaro a sentire odore di vendemmia, i Luoghi d’Allerta fanno tappa domenica 16 settembre, dalle ore 20.00 a San Pancrazio Salentino. Luogo di storie, che fanno paura, in particolare in un oggi timoroso dello “straniero”. Nel 1547, la quiete della cittadina fu scossa da un'incursione turca; secondo il racconto di Girolamo Marciano cinque galeoni battenti la bandiera della Mezzaluna, la notte del primo gennaio, approdarono a Torre Colimena. Sbarcarono un centinaio di pirati guidati da un rinnegato, tale Chria. Questi guidò la banda sino a San Pancrazio e colse la popolazione completamente indifesa: praticamente tutti gli abitanti furono catturati, trasportati in Turchia e venduti come schiavi. L'episodio è diffusamente narrato nelle pitture parietali che si trovano nella chiesa di Sant'Antonio, peraltro anch'essa saccheggiata.
Ed è proprio sul sagrato che gli artisti dell’allerta faranno festa e spettacolo con i suoni de i Ronam: Rocco Nigro , Nadia Martina, Vito De Lorenzi, Antonio Esperti, Valerio Daniele; le vocidi Enza Pagliara, Cinzia Villani e Maria Mazzotta e le spettacolazioni degli attori del TeatroBlitz guidate da Piero Rapanà. Guida della passeggiata di San pancrazio sarà Gino Muscogiuri. Ospite Livio Greco di “Calime ti Scirocco” il vento della passione del sud nella forza della musica.


lunedì 10 settembre 2007

Ardicore!

A Crepacore tutto nell'onda del ritmo.
Passato e presente insieme tenuto dalle pietre.
A Torre Santa Susanna che appare nobile col suo castello
e la campagna intorno che accoglie i canti e gli occhi curiosi
d'una truppa di filmakers in formazione
le svisate fisarmoniche di Livio e e i graffi saxati di Roberto.
Anche il poeta vibra sul muro, fatto di luce... anche il poeta!

venerdì 7 settembre 2007

A Crepacore - Torre Santa Susanna

La prima tappa in provincia di Brindisi della quinta edizione de I Luoghi d’Allerta è a Torre S. Susanna, domenica 9 settembre, dalle ore 20.00 nella bellissima area archeologica della chiesetta di Crepacore. San Pietro o Santa Maria di Crepacuore? Maschile e femminile insieme nel tentativo del nome e quel “crepacore” poi, sospeso, toglie in fiato, intriga, fa poesia.

E’ ritenuto il più bel monumento bizantino che la Puglia possiede. Localizzato sulla provinciale per Mesagne a circa 4 Km., su un pianoro limitrofo ad un canalone, nel quale è attiva ancora oggi una polla d'acqua. La chiesetta, annessa alla Masseria le Torri, fu edificata nell'VIII secolo con materiali provenienti da resti di costruzione messapiche, ha l'aspetto di una fortezza. Questo lo scenario che ospita la terza visita degli itinerari di spettacolo del Fondo Verri, il programma della serata prevede la messa scena di “Che Fortuna…sono qui” spettacolo costruito sui testi di Dino Campana, Antonio Verri, Mariangela Gualtieri ed Edoardo De Candia che sarà presentato in una versione itinerante mischiato ai canti di Raffaella Aprile e Franco Tommasi, in chiusura le improvvisazioni jazzistiche di Roberto Gagliardi e Livio Minafra. Dallo scorso febbraio il comune di Torre Santa Susanna ha affidato la gestione del sito archeologico di S. Pietro di Crepacore all’Associazione Culturale Gruppo Guide Turistiche che, curando il servizio di guida, cerca di valorizzare questo gioiello incastonato nella campagna torrese. La guida che accompagnerà il viaggio de “I Luoghi d’Allerta” nel sito archeologico di S. Pietro di Crepacore sarà il dott. Antonio Trinchera, romanziere e appassionato studioso di storia locale, uno degli ideatori del Concorso di Poesia Santa Maria di Crepacore.

giovedì 6 settembre 2007

Sul limine dei greci...











La chiesetta di Crepacore: 1500 anni di storia

La chiesetta di Crepacore, che sorge sulle dolci alture a Nord della cittadina di Torre Santa Susanna, realizzata intorno al VII-VIII secolo, durante la guerra longobardo-bizantina, fa parte del gruppo di costruzioni religiose nate lungo l’antico Limitone dei Greci. La chiesa di Crepacore resta comunque la più bella e la più imponente tra le costruzioni della stessa famiglia soprattutto per la pregevole fattura degli affreschi bizantini ancora conservati e che fanno ipotizzare che in origine la chiesa dovesse essere tutta affrescata. Al primo periodo medievale (VII secolo) risale la necropoli scoperta nel 1994 durante gli ultimi lavori di restauro alla chiesetta, anche se alcune tombe sono addirittura romane, ma riutilizzate in epoche molto più tarde. Per quanto riguarda il toponimo Crepacore, contraddittorie sono le teorie sulle sue origini, tale denominazione potrebbe essere stata data addirittura in un momento molto tardo, quando il posto non era più abitato, e potrebbe riferirsi alle difficoltà di coltivazione del territorio e/o di deambulazione sul sito, vista la pendenza molto accentuata, oppure alle precarie condizioni di vita a causa ella malaria, senza escludere che Crepacore possa essere derivato da “creparone”, cioè grossa crepa nel terreno, alludendo alla valle scavata dal Canale delle Torri che scorre ala spalle della masseria omonima presso cui sorge la chiesetta bizantina.

Dallo scorso febbraio il comune di Torre Santa Susanna ha affidato la gestione del sito archeologico di S. Pietro di Crepacore all’Associazione Culturale Gruppo Guide Turistiche che, curando il servizio di guida, cerca di valorizzare questo gioiello incastonato nella campagna torrese. La guida che accompagnerà il viaggio de “I Luoghi d’Allerta” nel sito archeologico di S. Pietro di Crepacore sarà il dott. Antonio Trinchera, romanziere e appassionato studioso di storia locale. Componente del Cenacolo Culturale Giovanni Pascoli, della Società di Storia Patria della Puglia e della Società Italiana di Storia della Medicina. Nocchiero ideale di questo viaggio, non solo perché amante della storia della sua terra, ma anche perché uno degli ideatori del Concorso di Poesia Santa Maria di Crepacore.

martedì 4 settembre 2007

Nell'incanto di Crepacore

La prima tappa in provincia di Brindisi della quinta edizione de I Luoghi d’Allerta è a Torre S. Susanna, domenica 9 settembre, dalle ore 20.00 nella bellissima area archeologica della chiesetta di Crepacore. San Pietro o Santa Maria di Crepacuore? Maschile e femminile insieme nel tentativo del nome e quel “crepacore” poi, sospeso, toglie in fiato, intriga, fa poesia.
E’ ritenuto il più bel monumento bizantino che la Puglia possiede. Localizzato sulla provinciale per Mesagne a circa 4 Km., su un pianoro limitrofo ad un canalone, nel quale è attiva ancora oggi una polla d'acqua. La chiesetta, annessa alla Masseria le Torri, fu edificata nell'VIII secolo con materiali provenienti da resti di costruzione messapiche, ha l'aspetto di una fortezza. Questo lo scenario che ospita la terza visita degli itinerari di spettacolo del Fondo Verri, il programma della serata prevede la messa scena di “Che Fortuna…sono qui” spettacolo costruito sui testi di Dino Campana, Antonio Verri, Mariangela Gualtieri ed Edoardo De Candia per le musiche di Roberto Gagliardi che sarà presentato in una versione itinerante mischiato ai canti di Raffaella Aprile in chiusura un astrazioni jazzistiche con Roberto Gagliardi, Livio Minafra e Vincenzo Mazzone.

Nota sulle prime due visite!

Accade sempre, e l'incanto si rinnova.
Sposa i luoghi al fare e il buio augura, auspica, fa fortuna.
Maurizio Nocera in apertura della visita di Vaste presso il sito dei S.S. Stefani ha invitato il pubblico a chiudere gli occhi, immaginare all'indietro cos'era stato quel Salento di grotte abitato dai Basiliani denso di sapere, denso di pietre alzate a riparo e in gloria dell'esserci.
I canti carezzano e strillano di noi, adesso, sussurrano con le parole la nostalgia.
Tutto è fermo, in attesa... la nebbia è venuta a portare il primo fresco!

E' il vento che ha scritto l'incontro di Andrano. Le sagge parole d'una guida, quelle del pittore poeta, quelle dei canti in volo da un balcone aprono all'astrazione d'un jazz ricco di sorprese. E LdA come un tempo confonde, mischia persone e accoglie ospiti!

giovedì 30 agosto 2007

Le prime due visite 2007

I Luoghi d’Allerta avviano gli itinerari di spettacolo nel Grande Salento mettendosi in cammino da Sud, da un luogo mitico della storia del Salento: la cripta dei SS. Stefani a Poggiardo, nella zona archeologica di Vaste, venerdì 31 agosto. Nell’antico sito, che in sé fonde e confonde la radice messapica con le vicende romane e bizantine, la guida della visita è affidata all’attore Piero Rapanà accompagnato dal poeta Maurizio Nocera tessitore di saperi e di storie e da Pasquale Urso, responsabile del museo archeologico di Vaste. I musicisti della serata si radunano attorno alla formazione dei Ronam di Rocco Nigro e Nadia Martina con loro Giulio Bianco, Roberto Chiga e la voce di Maria Mazzotta. Le letture saranno affidate all’attore Marco Graziuso che leggerà da “l’ultima caccia di Federico Re” di Antonio Errico e al video di Fernando Bevilacqua, I ciechi, dialoghetto tra il vecchio Tiresia e il giovane Edipo tratto dal “Leucò” di Cesare Pavese. Il libro della serata è “La quercia e il peccatore” di Salvatore Brigante romanzo dedicato a Tricase e al sud salento.

Domenica 2 settembre, i Luoghi d’Allerta vanno ad Andrano nell’incantato recinto del Castello degli Spinola, un angolo di Salento per molti versi rimasto inalterato nel suo equilibrio contadino. Guida della visita è il bravissimo Mauro Rango accompagnato da Piero Rapanà, le spettacolazioni sono affidate agli attori del TeatroBlitz, alle voci di Cinzia Villani e Maria Mazzotta, alle tessiture sonore di Roberto Gagliardi, Marco Bardoscia, Admir Skurtay e Francesco Pennetta. Per le scritture:“Finibusterrae” (Manni) di Antonio Errico e i versi del poeta pittore Puccettu - Rocco Antonio D’Aversa .

domenica 26 agosto 2007

Si parte!




mercoledì 22 agosto 2007

Luoghi d'Allerta 2007

Fondo Verri
Regione Puglia / Puglia per tutte le stagioni
Istituto di Culture Mediterranee
Provincia di Lecce
Provincia di Brindisi


Visite ed itinerari nel Grande Salento
5.a edizione

Dal 31 agosto al 14 ottobre: i luoghi e il cast artistico

L’inizio delle visite è alle ore 20.00

I luoghi d’allerta 2007 partono da un luogo mitico della storia del Salento: la cripta dei SS. Stefani a Poggiardo, nella zona archeologica di Vaste, venerdi 31 agosto. Nell’antico sito la guida della visita è affidata all’attore Piero Rapanà accompagnato dal poeta Maurizio Nocera, tessitore di saperi e di storie. I musicisti della serata si “radunano attorno alla formazione dei Ronam di Rocco Nigro e Nadia Martina con loro Vito De Lorenzi, Antonio Esperti, Redi Hasa e la voce di Maria Mazzotta. Le atmosfere mitiche saranno affidate all’attore Marco Graziuso che leggerà da “l’ultima caccia di Federico Re” di Antonio Errico e al video di Fernando Bevilacqua, I ciechi, dialoghetto tra il vecchio Tiresia e il giovane Edipo tratto dal “Leucò” di Cesare Pavese. Il libro della serata è “La quercia e il peccatore “di Salvatore Brigante.

Domenica 2 settembre, i Luoghi d’Allerta vanno ad Andrano nell’incantato recinto del Castello degli Spinola. Guida della visita è il bravissimo Mauro Rango accompagnato da Piero Rapanà, le spettacolazioni sono affidate agli attori del TeatroBlitz, alle voci Cinzia Villani e Maria Mazzotta, alle tessiture sonore di Roberto Gagliardi, Marco Bardoscia, Admir Skurtay e Francesco Pennetta. Il libro della serata è “Finibusterrae” (Manni) di Antonio Errico.

La prima tappa in provincia di Brindisi è a Torre S. Susanna, domenica 9 settembre, nella bellissima area archeologica della chiesetta di S. Pietro in Crepacuore. Piero Rapanà metterà in scena il suo “Che Fortuna…sono qui” spettacolo costruito sui testi di Dino Campana, Antonio Verri, Mariangela Gualtieri ed Edoardo De Candia per le musiche di Roberto Gagliardi.
I Canti sono affidati a Raffaella Aprile e ad Enza Pagliara in chiusura un concerto d’eccezione con Roberto Gagliardi, Livio Minafra e Vincenzo Mazzone.

Ancora in provincia di Brindisi a sentir odore di vendemmia domenica 16 settembre, nel centro storico di San Pancrazio Salentino con i suoni de i Ronam con Rocco Nigro , Nadia Martina, Vito De Lorenzi, Antonio Esperti, Redi Hasa, le voci di Enza pagliata, Cinzia Villani e Maria Mazzotta, gli attori del TeatroBlitz con la loro spettacolazione itinerante.

Domenica 23 settembre, nell’allerta di Otranto e del Castello Aragonese, Piero Rapanà ambienta “Che Fortuna…sono qui” teatro-poesia sospeso tra presente e memoria ispirato ai testi di Dino Campana, AntonioVerri , Mariangela Gualtieri, Edoardo De Candia per le musiche di Roberto Gagliardi. Al racconto de “Il fanalista d’Otranto” di Maurizio Nocera è affidato lo spazio letterario con i suoni di Roberto Gagliardi, Admir Shkurtaj e Francesco Pennetta.

A Martignano domenica 30 settembre la visita è dedicata ai segreti del centro storico con i canti di Cinzia Villani e Maria Mazzotta e il teatro poesia degli attori del TeatroBlitz che introdurranno Alma de tangos di Francesco Congedo, Nadia Martina, Rocco Nigro e Gianni Tarantino.

A Salice Salentino i Luoghi d’Allerta fanno tappa domenica 7 ottobre nel centro storico con “Che Fortuna…sono qui” teatro-poesia di Piero Rapanà per i testi di Dino Campana, Antonio Verri, Mariangela Gualtieri ed Edoardo De Candia per le musiche di Roberto Gagliardi.
Ampio spazio sarà dedicato ad una collezione di letture dedicate ai poeti salicesi a cura di Mauro Marino e Roberto Simini. Le musiche sono affidate al trio jazz di Roberto Gagliardi. I repertori video all’occhio di Carlo Michele Schirinzi.

Per l’ultima tappa dell’edizione 2007 i Luoghi tornano San Pietro Vernotico, domenica 14 ottobre, per un itinerario ambientato nel centro storico le voci di Enza Pagliara, Maria Mazzotta, Cinzia Villani e la parata-concerto della Banda Adriatica.

Viaggio in Puglia

Ogni tappa delle visite sarà corredata da visioni e da immagini della Puglia, tratte da repertorio video-fotografico del Fondo Verri.