domenica 6 aprile 2008

Scacco (matto) alle Torri!



Le torri! Bella suggestione! Torri costiere, castelli, fortificazioni, da sempre, “occhi” attenti della nostra Storia. Luoghi di avvistamento, di contemplazione, di meditazione; di paure e d’incanti volti a Levante. Lo sguardo spinto lontano: attese, fumi di fuochi per dire l’allerta in difesa e in accoglienza di tutte le genti. Le torri testimoni immobili di fughe e di arrivi fatti in silenzio. Sentinelle della pietra, fatte di pietra. Si sa, ruolo dell’arte è prefigurare, aprire strade, dare occhi a chi non vede. E, se questo è il suo compito, “con felicità apprendiamo” che la Provincia di Lecce con Confindustria, proponendosi il recupero delle torri costiere elegendole a testimonial del territorio, ha fatto proprio lo spirito di un progetto culturale attivo nel Salento dal 2003: I Luoghi d’Allerta, visite ed itinerari di spettacolo. “Bello!, ma…”. Al Fondo Verri, sorridono e quel “ma” ha il peso di lunghe ‘battaglie’: “ore e ore al telefono, inseguimenti all’assessore e di chi per lui, per convincere della bontà dell’iniziativa. Poi di colpo! E ti senti un po’ ferito, comunque! Eh! L’ignoranza!, la solita cosa che tu non conti niente, i soliti rompiballe di cui non curarsi, da accontentare con le bricioline. Utili solo a fare gli stalker, le guide, i rabdomanti delle tendenze… Il progetto de I Luoghi d’Allerta è nato nel 2003 è con il 2008 licenzierà la sua sesta edizione. Partendo dalle Torri Costiere, quella di Sant’Emiliano, fu quella che innaugurò la nostra prima volta” racconta Piero Rapanà, curatore del progetto, “gli itinerari proposti dal Fondo si sono spinti via via sino nella provincia di Brindisi e di Taranto dando concretezza alle linee culturali che sostanziano quel Grande Salento che la politica con grande affanno insegue”. “Quei ‘tratturi’, che Provincia e Confindustria vogliono recuperare alla antica bellezza, hanno portato le carovane delle visite sino a Torre Santa Susanna nello scrigno di San Pietro in Crepacore, tra i resti di Egnatia, nell’incanto contadino della Masseria Lo Iazzo a Ceglie Messapica” Benvenga allora questo risveglio istituzionale, no? “Si, ma!”. Ancora quel “ma”!