lunedì 2 luglio 2007

Il Fondo Verri

Breve storia di intenti e di progetto




Nominazioni e cambiamenti di ragione sociale:

Associazione Culturale Laboratorio Santa Maria del Paradiso (1993 / 1999)
Impresa di iniziativa culturale Fondo Verri Libero Cantiere (1999 / 2005)
Associazione Culturale Fondo Verri (2005)

Teorica

C’è una vocazione nel lavoro culturale che continuamente si nutre e nutre, un agire ‘profetico’ che usa sguardo e sensi accesi, attenti a cogliere l’intorno e i segni, a scoprire virtù e necessità, capace di farsi politico, sociale, svestendo l’arte del suo ‘pacifico estetico’.
Stare in cerca. Stare nella tensione dell’incontro e lì definire il ruolo, la linea di mediazione. Spostando confini, agiatezze, per costruire un terreno comune, condiviso.
Interagire con le energie. Tesserne il senso, i segnali di un territorio, delle relazioni praticate e possibili di pratica.
Essere testimoni e sollecitatori nella proposta.
Essere pubblico e attivare pubblico, cercando di capire consumi e desideri.
Abitare il luogo di mezzo, dove la critica si fa propositiva, invita e fa la trama, alza alla cultura i tentativi, fa arte con l’arte.
Questa la nostra vocazione e la storia costruita la conferma, mostra il percorso, curricola l’attenzione, il suo divenire per atti e tentativi.
Migliorare. Come un lavoro artigiano, ottimizzare. Alleati del tempo, sapere la libertà del gesto produttivo. A favore, entusiasta, vivo nell’agire, utile ed efficace.
Siamo cresciuti con un’attenzione sempre ‘vispa’ su ciò che il nostro territorio ha mostrato come vivacità creativa, come stile capace di affermarsi, di fare consumo, di tracciare percorsi che vanno ben al di là del Salento.
Questa attenzione abbiamo cercato di spostarla sul piano della costruzione di una relazione fattiva nella realizzazione di atti culturali capaci di confermare e promuovere proposte, presenze creative, attitudini produttive.
Il nostro è un lavoro sottile e costante, che agisce su più fronti, in mobilità, nell’idea complessiva di un progetto con più dimore e luoghi di intervento.
Tante volte il nostro agire ha avuto inizio. Nasciamo sempre! Tanto da determinare una continuità, un fatto compiuto da atti, nella linea di un discorso indeterminato, continuamente preso dall’incontro, dalla scoperta.
Cos’è essere nomadi? Essere nel villaggio e non avere dimora: è abitare il giorno che viene, è fare il letargo al pensiero, lasciarlo vigile agli occhi, alla necessità di aprirsi strade. Carezzare la realtà, in leggerezza, non avere mai quiete, lesti divagare, innamorarsi, cercare affinità, congedarsi, loquace silenzio per dono. Il Libero Cantiere è coro. Un’intenzione che aggiusta la rotta (rinasce) per comprendere la necessità dell’impresa.
Poi c’è la memoria, ieri, i maestri e le guide!
Percorrere la strada della memoria. Averla in se custodita, presente al presente delle vicende che l’operare porta. Ricchezza e nutrimento, necessaria all’esperienza, al chiaro delle scelte che muovono l’agire. Ci facciamo testimonianza di noi e di ciò che è in noi fibra, ordito che accoglie, fa la trama ai colori, segna le linee dove il pensiero e il fare trovano luogo per stare, tessono il luogo che ci rappresenta.
Percorrere la strada della memoria è fare il cammino in avanti, dichiarare i maestri, gli ‘eroi’, da dove veniamo, dove abbiamo appreso il respiro e il muovere le mani, dove abbiamo spinto gli occhi a vedere scoprendo l’attenzione e il vivere desti, la qualità intellettuale e il darsi, l’invenzione, la necessità che si fa atto. Questo siamo se agiamo, al riparo, nell’umiltà del margine, che vibra e sposta i confini, e fa geografie, scenari dove muovere passi e lasciare l’orma, il segno, al tempo, al suo spolvero. Fare l’opera, svuotare il progetto, dargli quiete, compimento, fare pausa. Il tempo e gli incontri fanno il resto, sedimentano, avvicinano passioni, muovono, ri-muovono, ri-aprono la pista, confermano il dono, accolgono.
Dentro questo le affinità, la possibilità dell’estendersi, di un luogo ‘unito’, capace di gioco, di lavoro comune. Fare scambio, andare ad incontrare, a dire, a farsi dire, accogliere in racconto. Questa la bellezza, l’essere tanti, diffusi, attenti, presenti, operosi e sognanti, desiderosi e produttori. Quant’è largo questo largo del mondo, moltiplica spazio e tempo, nutre immaginario fa sale al senso. Gamma larga il popolo degli artisti, di tutte le qualità, di tutte le attitudini, tutti a servire l’arte loro, arretrando e in avanti a dare grandezza, vivo.
Per noi, indagare l’esperienza, fare documento, testimoniare. Ci sentiamo pubblico, dall’essere pubblico agiamo, libero il pensiero dall’urgenza del giudizio, stiamo nell’abbandono, pronti ad accogliere, nell’ascolto godere dell’opera. Da questo essere fun, agire per passione, farsi operatori della qualità scoperta, chiamarla a dire. Per questo la rivista e gli eventi che creano come spaginature, scena agli incontri, ai contatti, alle intese.
Fare il Salento luogo di incrocio, di transito, di sperimentazione nel gioco con i luoghi, con l’entusiasmo e la freschezza del pubblico.
C’è il desiderio, l’intenzione di una scrittura che sia capace di svelare la qualità della relazione che cerchiamo e sollecitiamo.
Una scrittura che venga e sia parola parlata, tenendo fuori l’interpretazione e la lettura critica, non per ostilità al necessario mestiere, ma per sentire l’oralità, il parlato dietro lo scorrere dei righi. Registrare, catturare l’occasione, rec. Play, un gioco da fare in leggerezza, una pratica che coglie voci, spessori, vicende, storie, aneddoti, unicità da incontro a incontro; racconto, con le pause, il crescere dei toni, il ridere. Sollecitare a dire, del pensiero, del fare, darsi per l’intimo della poetica, per quel tessuto che il tempo, le opportunità, le scelte hanno reso sapienza, coscienza, Arte.
Riteniamo l’artista animale politico, genera, comunica azione, sta nella tensione dell’atto, nella lingua che muove…E’ dono questo… che accoglie, anche sfida, affinamento dello stile, ricerca di libertà.

Associazione Culturale Fondo Verri
via Santa Maria del Paradiso 8 Lecce
Tel. 0832 304522
marinoma8@fondoverri.191.it