venerdì 17 ottobre 2008

Città di messapi di ebrei e di primitivo


Manduria 19 ottobre dalle ore 18.30

Domenica, 19 ottobre, le visite e gli itinerari di spettacolo del Fondo Verri fanno tappa a Manduria. Città di messapi e di vino. L' antico passato e il presente cuciti insieme: le mura megalitiche, i resti del fossato, la necropoli ridonate allo sguardo dei visitatori fanno tessuto con gli stabilimenti vinicoli che la abitano. Luogo ideale del “Grande Salento” perchè luogo ideale di congiuzione delle tre provincie. Il Salento ha un cuore, si dice, e questo cuore pulsa il rosso cupo del “primitivo, parola che più di ogni altra identifica la città della “Fiera Pessima”!Inizialmente la città era situata leggermente più a occidente, con il nome di Casalnovo, nell'antica Terra d'Otranto. Durante il periodo messapico, affrontò varie guerre con la vicina Taranto, durante una delle quali trovò la morte Archidamo III, re di Sparta, venuto a sostenere i tarantini. Manduria nel III secolo a.c., entrò a far parte dei domini di Roma. Durante la discesa di Annibale in Italia, Manduria si annoverò tra le città ribelli a Roma, e per questo la repressione fu molto dura: le fonti storiche riferiscono della deportazione di migliaia di uomini. Distrutta nei secoli successivi dai Saraceni, venne rifondata con il nome di Casalnuovo, per poi riprendere il suo antico nome alla fine del XVIII secolo. La visita partirà da Piazza Vittorio Veneto per entrare nel centro storico da Piazza delle Erbe, per poi inoltrarsi nel labirinto di viuzze, cortili, piazzette, nelle stradine del medioevale ghetto degli ebrei, che muovono nel centro storico. Una miriade di piccole abitazioni risalenti al cinquecento e al seicento sino a giungere nella Chiesa Madre. Ad accompagnare la visita Piero Rapanà, i canti di Nadia Martina, la fisarmonica di Rocco Nigro, il violino di Francesco Del Prete e la voce di Alessandra Caiulo con il progetto di canzoni d'autore “Corpi d'arco” e il raffinato e imprevedibile trio jazz di Roberto Gagliardi, Livio Minafra e Vincenzo Mazzone.