martedì 26 giugno 2007

La seconda edizione 2004

I luoghi d’Allerta seconda edizione

visite e itinerari di spettacolo nei luoghi del Salento

Un viaggio fatto di parole, di silenzii, di stupore, di una inspiegabile tenera paura e… mare, storie e cielo…

Quando ti manca il respiro, o ti senti mancare la terra sotto i piedi, c’è sempre la memoria a darti una mano a ricordare

per vedere il presente e in silenzio cercare la storia, i nessi, le piccole verità dei luoghi e di chi li abita.

TEORIA E SUGGESTIONI DI UN EVENTO

Il Salento è terra di confine, di transito e di accoglienza, la sua cultura è frutto di sedimentazioni, leggende e resti lo raccontano, le tracce millenarie della sua storia divengono richiamo e ispirazione di nuove narrazioni.

La Terra d’Otranto ha dato luogo nel corso del tempo ad una cultura dell’accoglienza e dell’ascolto capace di tenere aperto il dialogo con la terra con la sua natura e la sua storia. Una vocazione da sempre viva, quella antica tensione al dialogo e all’incontro, insieme all’elaborazione di nuove strategie di azione e comunicazione capaci di nutrire un identità culturale molteplice ed articolata, in continuo mutamento.

Questo dialogo ha maturato poetiche a cui è necessario dare voce, mutandole in momenti teatralizzati di attraversamento del paesaggio, guidati e animati da artisti che rendono omaggio alla terra e alla bellezza della visione.

Dopo l’esperienze nelle Cave di Cursi, con le Visite ai Giardini di Pietra e nei centri storici e piazze della Provincia di Lecce, con Teatro i Luoghi ( Copertino, Ruffano, Sannicola, Porto Cesareo, Sant’Andrea, Insenatura dell’Acquaviva), quest’anno abbiamo scelto di continuare gli attraversamenti iniziati l’anno scorso con i Luoghi dall’Allerta, che ci hanno visto in viaggio tra torri costiere, castelli, fortificazioni, da sempre, occhi attenti della nostra storia. Luoghi di avvistamento, di contemplazione, di meditazione; di paure e di incanti volti al mare al levante e al finire del Sole, in continua spinta d’emozioni.

Lo Sguardo spinto lontano, a difesa e accoglienza di tutte le genti.

Urlo d’allarme e grida di gioia, di fughe e di arrivi fatti in silenzio.

Sentinelle della pietra fatte di pietra, per noi, in questo progetto, divenuti luoghi di ascolto e di attenzione, dove il poetare si fa discorso, e partecipazione.

Teatro i luoghi, per svelare, narrare e cantare bellezza e natura. Attraversamenti che trovano storie, voci, personaggi; sostano in silenzio, s’ incantano, in un mare di cielo.

Abbiamo immaginato dei percorsi che nel cammino svelassero l’inatteso farsi del territorio, la sua bellezza, l’intensa suggestione che mischia cultura e natura, campo ideale per i suoni, gli echi, le risonanze, per la messa in scena.

Poi… le fughe, i piani di prospettiva, le lontananze.

Ogni paesaggio ha le sue regole, la sua luce, il suo clima, estraniato ed estraniante tanto è forte, potente, sontuoso e struggente, per semplicità, quando incontri le cose della storia, le pietre dei confini.

PER QUALE AGIRE

Dentro questo, portare l’agire. Visioni, lingue, canti, danze.

I segni della rinascita creativa del Salento. Ormai certa, capace, responsabile.

Un’ invito rivolto a singoli artisti e a piccole ensemble, chiamate a costruire, in luogo, delle azioni, dei frammenti da aggiungere in un percorso ad altro fare.

Il movimento lo fa il pubblico col suo venire, chiamato all’avventura del guardare, preso ai lati nel cammino, tutto è scena ed è scena agibile nel gioco del costruire l’evento, l’agire comune.

Il tramonto apre alle azioni, c’è un tempo nel corso della serata in cui gli atti si compiono, vengono in successione; spettacoli e singole performance uniscono danza, poesia, canto, suono, scene di una sequenza che nel cammino, nello spostamento del pubblico compie, svela la sua portata.

Un’ omaggio alla sensibilità del Salento, una tensione aperta al respiro popolare della sua terra, con la canzone che è strumento formidabile di poesia, capace di toccare all’intimo, di fare emozioni ed energie. Una sensibilità capace anche, di fare scrittura, continuando la tradizione di un movimento letterario sempre vivo e presente, di usare pellicola e digitale per veicolare la sua forza mitica con le immagini. Una sensibilità capace di mutare il fare in opera. Nelle scelte artistiche ci si è orientati, nell’ intenzione di provocare un’ interazione attiva tra generi, ad esplorare modi e stili nel ricco e vivo campo della musica, del canto, del teatro, della danza e del cinema con una particolare attenzione nei confronti della scena salentina e di quegli artisti che hanno scelto il salento come meta del loro fare.